Nel fogliame sentiamo un profumo vegetale
Che noia ci può assalire nel vivere questa storia quotidiana e anche nel ripensarla attraverso la lettura… Ma quando poi il percorso narrativo arriva al buio più completo, si può dire che siamo in giro per Novara, con gli occhi bendati.
Coinvolti in un itinerario di scoperta con gli altri sensi, escludendo la vista.
Ma nel bosco o nel grande giardino antico si può alfine aspergere lungo le siepi di mortella o di falso lauro, passare in mezzo alle eriche profumate, poi, fatte le opportune abluzioni, far stillare le gocce eccedenti sull’erba rada del bosco.
Calpestando il fogliame sentiamo un profumo vegetale che sa di terra umida e di legno vecchio ma ogni ulteriore indicazione che sarà portata a nostra conoscenza potrà delineare un modus operandi maggiormente aderente alla logica precipua che ci permetterà di adottare, in quel momento, la migliore soluzione possibile.
Lo spiritello controlla i grappoli d’uva bianca, quel bacò venuto dalla Francia a fine ottocento e i fici del nonno che si caricano due volte l’anno di frutti bianchi e poi viola scuro… delizia per le vespe e le api operose.
Bruno Chiarlone Debenedetti