Sardegna: come va il settore moda
SETTORE MODA – A Cagliari gli “stati generali” delle imprese della moda della Sardegna per ragionare di sviluppo, valorizzazione e prospettive di un comparto con quasi 1.700 realtà produttive. A confronto produttori, Istituzioni, “firme” della moda, operatori e giornalisti.
Le imprese e gli artigiani della Moda della Sardegna si incontreranno, durante gli “stati generali” del settore, sabato 18 novembre a Cagliari per ragionare di sviluppo, valorizzazione, prospettive ed export.
Stilisti, sarti, produttori e designer di abiti, calzature, occhiali, gioielli e accessori d’abbigliamento, insieme alle Istituzioni, all’Associazione Artigiana, agli esperti e ai giornalisti di settore, per la prima volta nell’Isola, ragioneranno unitamente sul futuro e sulle opportunità di un settore che nel Mondo rappresenta il genio e la creatività italiana e in Sardegna ha importanti margini di crescita.
“Alle attività produttive che operano in questo importante comparto, abbiamo voluto dedicare un’intera giornata di riflessioni, spunti e aggiornamenti – affermano Antonio Matzutzi e Stefano Mameli, Presidente e Segretario di Confartigianato Imprese Sardegna – con l’obiettivo di fornire loro una maggiore consapevolezza dello stato dell’arte del settore nell’Isola e delle prospettive di sviluppo che possono venire anche con il sostegno delle Istituzioni e della Confartigianato”.
“Il settore moda in Sardegna: opportunità e prospettive”, iniziativa gratuita previa iscrizione al sito www.modasardegna.it, si svolgerà presso i locali dell’Ex Manifattura Tabacchi in Viale Regina Margherita 33. Alle 9.30 l’inizio della registrazione dei partecipanti, mentre l’avvio dei lavori è previsto alle 10.00 con l’introduzione di Antonio Matzutzi, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna e la relazione sui numeri del settore in Sardegna, di Enrico Quintavalle, Responsabile dell’Ufficio Studi Nazionale di Confartigianato.
A seguire gli interventi di Maria Grazia Piras, Assessore Regionale dell’Industria, con “I programmi regionali sull’internazionalizzazione delle imprese”, di Giuseppe Mazzarella, Delegato all’internazionalizzazione di Confartigianato Imprese e Consigliere di Agenzia ICE, con “Il mercato della moda in Italia e all’estero. Il ruolo dell’ICE nell’export”, Damiano Pietri, Delegato al digitale e Presidente Giovani Imprenditori di Confartigianato Imprese, con “La manifattura 4.0. Opportunità per il settore” e Lia Serreli, Amministratore delegato PBM e Direttore Generale L’Unione Sarda – Progetto Sardinia eCommerce, con “Il commercio elettronico per le eccellenze sarde: il nuovo portale Sardinia eCommerce”.
Dopo la pausa pranzo, dalle 14.00 i lavori riprenderanno con la Tavola Rotonda “Le tendenze della moda e le opportunità per gli artigiani del settore” alla quale parteciperanno Fabio Pietrella, Presidente nazionale Confartigianato Moda, Francesca Delogu, Direttrice Cosmopolitan Italia, Efisio Marras, Stilista, Michela Zio, Talent scout e giornalista moda e Barbara Argiolas, Assessore regionale Turismo, Artigianato e Commercio, moderati da Giuseppe Deiana, Giornalista de L’Unione Sarda.
I dati del Settore della Moda in Sardegna, al I trimestre 2017, raccontano di 1.688 imprese registrate. Oltre la metà (71,8%) delle imprese del settore, pari a 1.212 unità, sono artigiane, quota più che tripla rispetto al 21,3% del totale artigianato sul totale delle imprese. Oltre i due quinti (43,0%) delle imprese del settore è rappresentato dalle 725 imprese del Tessile, abbigliamento e calzature (TAC): sono 398 imprese (23,6% del Settore Moda) dell’Abbigliamento, 233 imprese (13,8%) del Tessile e 94 imprese (5,6%) degli Articoli in pelle. E’ un settore in crescita, fatto da imprese giovani, che conta dati positivi anche sull’export.
“Un settore, quello della moda, di grande eccellenza e tradizione, anche nella nostra regione – sottolinea Antonio Matzutzi, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – fatto di una vasta rete di piccoli artigiani, che dal disegno al taglio realizzano capi e oggetti unici”. “I sarti, i designer, i produttori di accessori, insieme a tutti gli operatori, nonostante la crisi, rappresentano un settore ancora vivace – precisa il Segretario Stefano Mameli – professioni riscoperte da giovani e meno giovani che vogliono distinguersi. Il segnale più incoraggiante sul risveglio del settore è che il 17% delle imprese sono imprese giovani con titolari sotto i 35 anni. Un bel risultato visto che solo qualche anno fa una delle maggiori difficoltà era proprio il ricambio generazionale”. “La ricetta vincente – continua il Presidente Matzutzi – è dunque presentarsi sul mercato con creatività e qualità. Lo spazio c’è”.
L’export
Nel 2016 le esportazioni sarde del settore moda sono cresciute del 21,3% vendendo i prodotti fuori Italia per 25,4 milioni di euro. Il 78,8% delle esportazioni del settore sono riconducibili al comparto tessile-abbigliamento-calzaturiero con 9 milioni per gli articoli in pelle, 6 per l’abbigliamento, 5 milioni per il tessile. Ben 4 sono andati all’occhialeria e 1 alla gioielleria, settori cresciuti ognuno del 100%.
Nel 2016 i primi 10 mercati – per quota dell’export – che rappresentano complessivamente il 70% dell’export di tessuti, abbigliamento, articoli in pelle, calzature, gioielli e occhiali made in Sardegna, sono: Tunisia (12,3%), Francia (12,0%), Germania (11,0%), Hong Kong (6,4%), Regno Unito (5,7%), Stati Uniti (5,5%), Russia (4,8%), Paesi Bassi (4,6%), Svizzera (4,5%) e Cina (3,2%). Considerati questi 10 principali mercati di sbocco dell’export di questi prodotti osserviamo come nel corso del 2016 la crescita delle vendite oltre confine è positivamente influenzata dall’incremento delle esportazioni verso Tunisia, Cina e Svizzera dove si registrano aumenti a tre cifre; seguono con aumenti meno intensi ma sopra la media Regno Unito (+80,7%), Hong Kong (+25,2%), Francia (+15,7%), Stati Uniti (+14,5%), Russia (+8,7%) e Paesi Bassi (+4,9%). Un rallentamento delle esportazioni dei prodotti in esame lo registriamo in Germania che mostra un calo del -3%.
Moda e web
Internet rappresenta sempre più un importante vetrina per l’offerta e l’acquisto di merci e/o servizi: in Sardegna osserviamo che il 48,0% delle imprese acquistano e vendono sul web e il 56,2% delle persone con 15 anni e più hanno ordinato/comprato merci e/o servizi su internet. In particolare rileviamo che gli articoli di abbigliamento sono i beni più acquistati on line (47,8% del numero totale di e-shopper presenti sull’isola) e nel 2016 rispetto a cinque anni prima le vendite di questi articoli sul web sono cresciute di 6,7 punti.