Comunicati Stampa

Rapinato “Zi’ Carluccio”. I Monti Dauni non dormono più tranquilli

Anzano di Puglia il bar tabacchi “Zi Carluccio”[Scriviamo facendo appello all’art. 18, all’art. 21 e all’art. 28 della Costituzione della Repubblica Italiana]

La notizia è già di dominio pubblico ed è un bene per la comunità per allertare quanti oggi credevano di vivere più tranquilli in quel mondo dimenticato dalle Istituzioni. Stiamo parlando del piccolo centro dauno di Anzano di Puglia. Difatti questa notte, all’incirca fra le ore una e due notte ad Anzano di Puglia il bar tabacchi “Zi Carluccio” è stato saccheggiato. Cinque persone dopo esser entrate nell’attività commerciale predetta, forzando una finestra, si sono impossessati di sigarette e gratta e vinci. Durante il “saccheggio” è arrivato il titolare, minacciato da uno dei malviventi con un’arma da fuoco, mentre gli altri quattro portavano via il bottino. La notizia l’abbiamo appresa durante le prime ore di questa mattina da un nostro referente, un NOC dell’Associazione Antiracket Capitano Ultimo, presente ed operante nell’area Dauna-Irpina , il quale ha raggiunto il paese e ha appurato i particolari del malfatto. Il bottino maltolto è ancora da quantificare, come pure le eventuali prove che potrebbero incastrare i cinque delinquenti. Ci riferiamo ad eventuali impianti di videosorveglianza presenti nel raggio di azione dei rapinatori, perché il bar tabacchi non ha questa tipologia tecnologica di controllo. Nel frattempo son già partite le indagini dei Carabinieri del luogo.

Perché parliamo di questa ennesima rapina? La nostra attenzione non si focalizza sulla semplice rapina che ormai in Capitanata non fa più notizia. Ci soffermiamo nel rimarcare che in passato in queste comunità si dormiva con le chiavi inserite alla porta. Un tempo questi paesi erano isole felici e questo ci ha portato a fare delle considerazioni che riteniamo d’obbligo.

Anzano di Puglia è l’ultimo paese della provincia di Foggia e il primo della provincia provenendo dalla Campania. È una comunità di circa 1000 abitanti, che vivono a 760 metri, con una ventina di attività commerciali, per la maggior parte costituite da bar. Oltre ad Anzano in un fazzoletto di terra sono racchiusi i circondari di Monteleone di Puglia, Accadia e il vasto territorio di Sant’Agata di Puglia.

Noi ci chiediamo se i soli Carabinieri bastano. La risposta è No, non bastano! Basti pensare che di notte per il circondario di Monteleone e Anzano di Puglia viene impiegata (alternandosi fra i vari comandi stazione) una sola pattuglia a presidio del territorio. Ricordiamo che in quell’area montuosa-collinare d’inverno regna sovrana la nebbia con strade ghiacciate, per cui le tempistiche d’intervento fra un paese e l’altro diventano proibitive.

Gli operatori delle Forze dell’ordine sono impegnati con spirito di sacrificio nel garantire la sicurezza di queste comunità, ma non sono nelle condizioni ottimali per farlo, poiché a parer nostro sono pochi e con pochi mezzi d’intervento a supporto, spesso tecnicamente non idonei, oltre che molti di loro sbagliano gli “approcci”.

Molto spesso capita (e questa è una critica) durante il giorno che si fanno presidi di posti di controllo atti sempre e inesorabilmente interessando le stesse persone, gli stessi compaesani che vivono nella comunità. Un modus operandi che pare una videoclip messa in loop, così gravando solo sulla comunità locale perché mirata alla repressione dei soli reati al Codice della Strada. Controlli che infliggono multe, che spesso i cittadini sono impossibilitati nel pagarle. Un modus operandi che certamente non aiuta il contrasto del fenomeno predatorio in un territorio. Purtroppo, e ci spiace dirlo agli “amici in divisa” giacché noi non la indossiamo ma da NOC li aiutiamo, questi sono atteggiamenti che contribuiscono a malumori. La gente ha bisogno di punti di riferimento con cui parlare, con cui “spifferare”. Sinceramente, secondo voi, chi “spiffererebbe” a coloro che li multa quotidianamente?

In questi territori gli “informatori paesani” sono sacri, sono fonti preziosissime, anche per i nostri NOC, persone da “coccolare” e non da reprimere con multe salate o imporre il proprio diktat.

Per questi reati predatori le Amministrazioni comunali dovrebbero munirsi di quelle contromisure che i Pon Sicurezza mettono in campo per la videosorveglianza dei territori. A dir il vero ad Anzano di Puglia qualcosa è stato fatto ma non con i finanziamenti PON. Infatti sono presenti videocamere di sorveglianza in alcuni punti del territorio, acquistate e montate con soldi locali, ovvero senza alcun contributo che i Pon Sicurezza garantiscono. Ricordiamo a queste Amministrazioni che hanno in carico videocamere atte allo scopo, che vanno monitorate in tempo reale per permettere un pronto intervento e non come spesso accade che vengono poi visionate post reato.

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