SEMINARIO su “LA TERMINOLOGIA NELLE LINGUE MENO SVILUPPATE”
Rabat (Marocco), 13.12.17
Domani 14.12.17 e dopodomani 15.12, a Rabat in Marocco si svolgerà un seminario internazionale dedicato al tema: LA TERMINOLOGIA NELLE LINGUE MENO SVILUPPATE, organizzato dall’Ircam, l’Istituto reale sulla lingua e la cultura berbera, voluto e fondato dal Re Maometto VI. Al seminario, cui parteciperanno molti studiosi berberi, baschi, catalani, sarà presente anche il dr. Diegu Corràine di Nuoro, con una relazione su “La terminologia medica in sardo: alcune esperienze concrete”. Il dr. Corraine, attuale presidente della Sotziedade pro sa Limba Sarda, a Rabat presenta l’esperienza maturata in diverse iniziative sul tema svolte in provincia di Nuoro e dell’Ogliastra, allora come direttore dell’Ufìtziu de sa Limba Sarda. Particolare enfasi sarà posta sul lavoro di traduzione ed elaborazione terminologica della “Ghia de cunversatzione mèdica” pubblicata in sardo, catalano, italiano e inglese dalla casa editrice Papiros di Nuoro, con il forte patrocinio dellla ATS/ Azienda Tutela della Salute della Sardegna e la ASSL di Nuoro.
Si tratta di una tappa straordinaria raggiunta dalla lingua sarda, nella cammino della sua modernizzazione e apertura alle scienze in generale e a quelle della salute in particolare.
Risulta chiaro che questo confronto avviene in terra marocchina non a caso, se si considera che nel Regno del Marocco, su più di trenta milioni di abitanti, 15 milioni parlano il “berbero” o tamazight, solo da pochi anni riconoscito ufficialmente come lingua nazionale al pari dell’arabo! In tamazight (e nell’originalissimo e proprio alfabeto millenario “tifinah” che nulla a che vedere con quello arabo) e in arabo sono scritte tutte le insegne pubbliche, dai ministeri alle facoltà universitarie.
In tamazight sono pubblicati interi giornali, o singole pagine, trasmette un canale tv e tante radio locali. Insegnato anche nella scuola primaria, è uno straordinario esempio di come una lingua, prima disprezzata e messa da parte, possa rinascere con la volontà dei parlanti e, soprattutto, con quella dei politici. In poco tempo, in Marocco stanno facendo e ottenendo di più di quanto riusciamo a fare e ottenere noi in Sardegna. Di grande significato anche il loro interesse per la conoscenza dello standard scritto della nostra Limba Sarda Comuna e del relativo lavoro di salvaguardia della lingua e di modernizzazione del lessico e della terminologia. In terra di Marocco! Speriamo di trarre insegnamenti preziosi anche per noi, all’insegna dell’idea che la lingua può rinascere e rafforzarsi se solo noi lo vorremo.