CENTRI STORICI E FUTURO DEL PAESE PRESENTATA L’INDAGINE ANCSA-CRESME SUI CENTRI STORICI ITALIANI
Quello presentato oggi è uno studio molto interessante, mi fa piacere firmare questo accordo che ci consentirà di sviluppare un’azione di studio e analisi che deve precedere le scelte legislative”.
Così si è espresso Dario Franceschini, Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo nei confronti dell’indagine sui centri storici realizzata da ANCSA – Associazione Nazionale Centri Storico-Artistici con la collaborazione del CRESME e del Protocollo d’intesa siglato tra MIBACT e ANCSA.
“Se si può fare un bilancio, si può sintetizzare dicendo che nel ‘900 il paese ha vinto complessivamente la sfida della tutela dei centri storici” ha proseguito il Ministro. “Mantenere vivi i centri storici, continuando a renderli attrattivi ed evitando che si trasformino in Disneyland o si spopolino; governare la crescita dei flussi turistici e regolamentarli sono i problemi che ora si devono affrontare”.
“Ed è proprio a sostegno dell’azione delle amministrazioni pubbliche per la salvaguardia e la riqualificazione dei centri storici che ANCSA, in linea con la sua mission ha realizzato questa prima indagine conoscitiva sui centri storici dei 109 Capoluoghi di Provincia italiani” ha aggiunto il suo presidente, Francesco Bandarin.
Le 136 pagine del volume (presentato a Roma presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e scaricabile dai siti www.ancsa.org e www.cresme.it) sono ricche di dati, numeri e grafici e consegnano una fotografia imparziale di quei 172 chilometri quadrati (lo 0,06% del territorio italiano) su cui sussistono i centri storici oggetto dell’indagine.
Ne emerge un quadro complesso, caratterizzato dalla presenza di diverse classi di comportamento, alcune frutto di vocazioni e dinamiche storiche tipiche del nostro Paese, altre emerse come innovative negli anni duemila, ma che alla fine dei conti confermano il carattere profondamente individuale del nostro territorio e di conseguenza dei suoi centri storici. La ricerca, però, condotta sul piano comparativo dei numeri, rende possibile, rispetto ad alcune questioni chiave, lo sviluppo di considerazioni di sintesi da sottoporre al dibattito, alcune delle quali sembrano poter avere carattere di originalità, e comunque di essere in grado, alla data dei dati disponibile, di fissare alcuni punti fermi sulla questione e, in particolare, su cosa è successo nel recente passato e cosa sta succedendo oggi nei centri storici del Paese.
Il Protocollo siglato prevede, mediante l’attività dell’Osservatorio Nazionale sulle Città Storiche, la realizzazione di progettirelativi all’analisi delle condizioni e delle problematiche presenti nei centri storici italiani; l’approfondimento delle buone praticheattivate per la gestione dei beni architettonici; la ricerca e la progettazione in tema di valorizzazione del patrimonio architettonico e archeologico.
Alla presentazione sono intervenuti Dario Franceschini, Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo; Sesa Amici, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio; Flavia Piccoli Nardelli, Presidente Commissione Cultura, Scienza e Istruzione Camera Deputati; Ermete Realacci, Presidente Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici Camera Deputati; Francesco Bandarin, Presidente ANCSA e Direttore Generale aggiunto per la Cultura dell’UNESCO e Lorenzo Bellicini, Direttore CRESME, i Sindaci Ilaria Caprioglio (Savona), Giorgio Gori (Bergamo), Mario Occhiuto (Cosenza) e Filippo Mario Stirati (Gubbio).