Sulle ceppaie asemiche delle nostre boscaglie
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La scrittura mimetica, fuori e dentro le parentesi, appena immessa in circolo, scorre piano sul pendio calligrafico del giorno prima, avanza con energia immutata, tra i cespugli bassi.
Le linee grafiche che distendiamo con la penna e dilatiamo senza un significato preciso si sviluppano in ogni direzione su di un territorio asemico, colto e incolto, come piante erbacee, cespugli sradicati che corrono rotolando sulla pagina asciutta del terreno.
Sarà poi discreta e sorprendente la raccolta di parole sconosciute e sparse, che avranno valenza grafica di pieno e di vuoto; si riuscirà con eleganza a mettere assieme simboli inventati, parentesi grafiche, scritture dinamiche, macchioline mobilissime, sbuffi, grovigli.
Inventiva e fantasia per sporcare con il colore sfumato la scrittura asemica, timbri e alfabeto, parole tagliate già pronte a scendere in ballo, a bagnarsi di vapore a lanciarsi nello spazio insondato della pagina. A farsi coinvolgere con coraggio infantile in un gioco creativo di cui non si conosce a priori né significato né risultato.
Bruno Chiarlone Debenedetti