Che cos’è un pavimento flottante esterno?
Per essere certi che una pavimentazione sia in grado di assicurare un rendimento ottimale, non si deve pensare unicamente al materiale usato per il rivestimento: al di là della scelta del legno, delle pvc o delle mattonelle, è molto importante conoscere anche la tecnica con cui il rivestimento viene realizzato. Da essa dipendono non solo l’isolamento acustico e quello termico, ma anche la resa estetica e la funzionalità del pavimento: tutti fattori che vanno a incidere sul comfort complessivo dell’edificio.
La sopraelevazione è, a questo proposito, una tra le tecniche più comuni: essa è alla base di quello che viene definito pavimento galleggiante, o pavimento flottante a seconda dei casi. La pavimentazione che viene messa in posa poggia su una struttura metallica e non direttamente sul solaio: essendo a contatto con un telaio, dà vita a una superficie rialzata che assicura molteplici vantaggi, a iniziare da un isolamento termico più efficace di quello di cui si potrebbe beneficiare in condizioni normali. Proprio per questo motivo un pavimento flottante è indicato in tutte quelle abitazioni di costruzione non recente che attraverso i solai disperdono il calore, e più in generale per le case che sono situate a latitudini fredde. Un altro pregio della sopralevazione va individuato nell’isolamento acustico, che è sempre indispensabile nei condomini perché riduce al massimo i rumori di calpestio.
Come funziona
Il meccanismo di funzionamento di un pavimento flottante esterno si basa su una struttura che permette di sorreggere il cosiddetto piano di calpestio, vale a dire il rivestimento superiore; questa struttura è formata da pannelli di misure standard che sono caratterizzati da un’anima interna resistente e leggera al tempo stesso. Nella maggior parte dei casi si tratta di un conglomerato ligneo, ma in altre circostanze può essere solfato di calcio. Inoltre, è presente il bilanciante inferiore, che non è altro che un foglio di alluminio che agisce a mo’ di barriera isolante garantendo una protezione adeguata rispetto all’umidità.
A sorreggere i pannelli sono delle strutture portanti di piccole dimensioni, quasi sempre colonnine in metallo che in alcuni casi possono essere supportate da traverse e che sono a contatto con il telaio. La regolazione di questi supporti avviene in funzione dell’altezza del piano completo, ma anche in base alla livellazione della superficie sottostante. Un altro fattore che deve essere preso in considerazione riguarda il carico di peso destinato a essere supportato. Il compito delle traverse, pertanto, è duplice: da un lato esse servono a migliorare la stabilità, mentre dall’altro lato incidono sulla portata.
Come si presenta il pavimento flottante
In virtù di questa particolare lavorazione, il pavimento che si vede è rappresentato dalla superficie di calpestio che è realizzata con il materiale che è stato scelto. Nella parte inferiore, invece, è presente uno spazio cavo grazie al quale nella stagione invernale, e comunque in tutte le occasioni in cui le temperature sono rigide, può essere conservato il calore della casa. Allo stesso modo in estate si previene un surriscaldamento eccessivo dell’ambiente. In più, viene contenuta la diffusione acustica. Un’altra caratteristica interessante dei pavimenti sopraelevati va individuata nel fatto che i vecchi pavimenti possono essere mantenuti, senza che vi sia la necessità di lavori eccessivamente onerosi.
L’installazione e la posa in opera di questo tipo di soluzione devono essere affidate a professionisti del settore del decking: in questo modo si può avere la certezza di usufruire della competenza di specialisti che conoscono tutti i segreti dei legni durevoli per esterni e delle loro applicazioni, anche per ciò che concerne la scelta dei materiali da utilizzare.