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Tutti i motivi per comprare una poltrona presidenziale

La poltrona presidenziale è uno dei complementi di arredo che hanno la capacità di impreziosire e di valorizzare un ufficio semplicemente con la loro presenza. Ideale soprattutto per un professionista collocato in alto nella scala gerarchica di un contesto lavorativo, si presenta come un elemento di design curato in tutti i dettagli e caratterizzato da materiali di alta qualità. L’esempio più tipico è quello del rivestimento in vera pelle, che trasmette una sensazione di autorevolezza ed eleganza al tempo stesso. Altri particolari di pregio sono le cromature, all’insegna dell’eleganza, e i braccioli, che nella maggior parte dei casi possono essere regolati per assicurare la massima versatilità di utilizzo.

Le poltrone ergonomiche migliori

Ricorrere alle poltrone ergonomiche sul posto di lavoro vuol dire poter usufruire di sedute confortevoli sotto tutti i punti di vista, destinate a non stancare la schiena e il collo nemmeno nel caso in cui si resti seduti di fronte al computer per molte ore di seguito. La qualità di una seduta di questo tipo è testimoniata dalla presenza di un sistema di inclinazione il cui meccanismo può essere regolato a seconda delle esigenze. Il rivestimento in pelle – sia essa vera o sintetica – non ha uno scopo unicamente estetico, ma serve anche a offrire una sensazione tattile di alto livello: chi si siede su una poltrona presidenziale si sente accolto e, in un certo senso, abbracciato, senza dover sopportare la rigidità di uno schienale duro o la morbidezza eccessiva di un cuscino in tessuto.

Guida alla scelta

Uno dei fattori più importanti su cui si dovrebbe concentrare l’attenzione nella prospettiva dell’acquisto di una poltrona presidenziale è l’altezza della stessa, specialmente in proporzione a quella della scrivania di fronte alla quale sarà collocata. Per adottare una postura appropriata che non affatichi i muscoli e che non irrigidisca la colonna vertebrale, infatti, non è sufficiente scegliere una seduta di qualità se poi essa viene abbinata a una scrivania troppo alta o troppo bassa. In quelle circostanze, infatti, si finirebbe comunque per ingobbirsi o per assumere delle posizioni non adeguate. Meglio tenere conto delle caratteristiche della scrivania, dunque, a maggior ragione se si opta per una poltrona contraddistinta da una seduta fissa che, di conseguenza, non può essere regolata in altezza. Gli esperti raccomandano di optare per poltrone la cui seduta non sia troppo inferiore o troppo superiore ai 50 centimetri di altezza, mentre quella della scrivania si dovrebbe aggirare attorno agli 80 centimetri. Si tratta, ovviamente, di misure standard e – in quanto tali – indicative, che però possono costituire un buon punto di riferimento in vista di un acquisto.

Come sedersi su una poltrona presidenziale

Quando si sceglie una poltrona presidenziale, può essere utile – se se ne ha la possibilità, ovviamente – provarla prima di comprarla. Non bisogna dimenticare che le gambe devono disporre di una quantità di spazio tale da consentire la più completa libertà di movimento, senza che siano in alcun modo costrette o bloccate. Con una poltrona direzionale dotata di seduta inclinabile, è sempre meglio fare in modo che la seduta stessa sia parzialmente inclinata di qualche grado verso l’alto, così che possa essere agevolata la circolazione del sangue in direzione del bacino. Ciò che conta è che, a prescindere dal tipo di poltrona presidenziale che si decide di utilizzare, non ci si deve mai sedere a metà, così come non bisogna mai stare a tre quarti della seduta: la schiena, infatti, deve aderire nel migliore dei modi possibili allo schienale. Proprio lo schienale è un ulteriore dettaglio da non trascurare: esso può essere munito di poggiatesta se alto, mentre se basso non deve mai causare un inarcamento eccessivo.

Hamlet

"Amo ricercare, leggere, studiare ogni profilo dell'umanità, ogni avvenimento, perciò mi interesso di notizie e soprattutto come renderle ad un pubblico facilmente raggiungibile come quello della net. Mi piace interagire con gli altri e dare la possibilità ad ognuno di esprimere le proprie potenzialità e fare perchè no, nuove esperienze." Eleonora C.

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