Scienze e Tecnologia

Ad Ormea emergenza piralide del bosso

Un gruppo di residenti e turisti che hanno a cuore Ormea hanno inviato una lettera al sindaco Giorgio Ferraris ed agli enti preposti, per sollecitare un intervento contro il parassita che sta distruggendo tanta vegetazione nella zona in cui risiedono o trascorrono le vacanze.

Ogni anno -dicono nella lettera- trascorriamo svariati mesi ad Ormea e con gioia ci passiamo tutta l’ estate. Proprio perchè adoriamo questo territorio e le sue bellezze, vorremmo far conoscere a Lei, agli Enti preposti, ed a quanta più gente possibile, la notizia che la zona di Ormea è sempre più colpita dalla Piralide del Bosso, in particolare il sentiero ciclabile che va da Ormea a Cantarana”.

Nella lettera si segnala che la situazione nella zona è sempre più grave, a causa dell’ attacco di questo dannoso insetto che sta distruggendo tutto il bosso del comprensorio ed il cui contatto causa all’ uomo allergie ed eruzioni cutanee.

I fitosanitari della Regione Piemonte e dell’Università di Torino, in un interessante convegno tenutosi a maggio, presso la Scuola Forestale di Ormea, avevano già spiegato ai residenti le caratteristiche e l’ origine di questo insetto che, insieme alla processionaria dei Pini, sta attaccando i boschi del Piemonte e della Liguria. In quella occasione erano già state date indicazioni circa, gli insetticidi, i trattamenti e le soluzioni per difendersi dagli attacchi, ma ora la situazione è peggiorata, anche a causa delle elevate temperature.

Se giungete in prossimità di una zona colpita – spiega la lettera- sembra quasi di entrare in un film horror: dagli alberi pendono delle sottili corde alla cui estremità si trova questo parassita. Molti sono visibili, altri restano nascosti tra quel che resta delle foglie, dondolando nel vuoto ed attaccati grazie ad una bava il cui contatto è urticante. I bossi sono rinsecchiti e ci sono una quantità enorme di bruchi, lunghi circa quattro centimetri, che presto diventeranno farfalle, si riprodurranno e daranno vita ad un numero ancora più grande di parassiti, che distruggeranno altre piante”.

Residenti e turisti sperano che si possa al più presto intervenire per impedire la distruzione di altra vegetazione.

CLAUDIO ALMANZI

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