Matera: Nesta Italia lancia il survey per individuare i bisogni delle organizzazioni culturali
E’ stato lanciato venerdì 31 agosto da Nesta Italia a Matera, durante la terza giornata della Summer School di Rena 2018, il surveymirato a individuare i bisogni delle organizzazioni artistiche e culturali in Italia per capire come disegnare al meglio lo strumento finanziario “Fu/iNDING CULTURE – Finanza ad Impatto per l’Arte e la Cultura” che si ispira all’Arts Impact Fund inglese promosso da Nesta a Londra e co-investito dall’Arts Council inglese, Bank of America Merrill Lynch, Calouste Gulbenkian Foundation e Esmee Fairbairn Foundation.
L’iniziativa “Fu/iNDING CULTURE – Finanza ad Impatto per l’Arte e la Cultura” mira a promuovere la sostenibilità di progetti ad impatto sociale in ambito artistico (es. teatro, danza, letteratura, musica, arti audio-visive e performative), culturale (es. musei, gallerie, teatri e produzioni/eventi non connessi ad un luogo fisico o stagionali come i festival, tournée internazionali) e creativo (es. media creativi e digitali, animazione, design, tecniche artigianali) attraverso nuove forme di finanza innovativa.
Al survey e agli aspetti cruciali del settore dell’arte e della cultura in Italia è stato dedicato il dibattito serale a cui hanno partecipato Simona Bielli e Marco Zappalorto di Nesta Italia, Jane Costello, Director Programmes Italy al British Council, Seva Phillips, Fund Manager di Nesta e Emmanuele Curti, docente dell’Università della Basilicata e rappresentante di Matera 2019.
L’appuntamento di Matera è parte di un lungo percorso di studio e analisi dell’ecosistema artistico e culturale che Nesta Italia, fondazione per l’innovazione sociale, ha iniziato circa un anno fa quando dal Regno Unito è sbarcata in Italia a Torino. In linea con il suo approccio di lavoro, che è quello di imparare dal territorio per supportare al meglio gli innovatori e accrescere l’impatto delle loro iniziative su individui e comunità, lo staff di Nesta Italia ha avviato confronti con hub culturali, operatori, investitori, fondazioni, incubatori e in questi mesi ha rilevato che:
- esistono molte iniziative innovative in ambito artistico e culturale promosse da organizzazioni piccole o di medie dimensione chenon hanno le risorse adeguate per garantire la sostenibilità dei propri progetti. Il modello di business molto spesso fa affidamento a donazioni e investimenti a fondo perduto che in Italia sono in gran parte offerti da Fondazioni bancarie non equamente distribuite sul territorio. Nel centro e sud Italia prevalgono i grants pubblici, ma sono comunque insufficienti o incapaci di supportare progetti di valore in modo continuativo. Questo incide sulla capacità di creare impatto nel lungo periodo. D’altro canto, si osserva che l’offerta di investimenti a fondo perduto dedicati a progetti culturali si presta a incentivare meccanismi di assistenzialismo, anche quando si potrebbero sperimentare modelli di business mirati a garantire la sostenibilità.
- teatri, musei e gallerie, che hanno maggiore capacità di spesa, tendono a limitare i rischi, producendo cultura e arte secondo logiche molto tradizionali. Tecnologia, nuovi modelli di business, innovazione di contenuti sono solo alcuni degli strumenti possibili, non ancora esplorati da molti.
Cos’è e qual è l’utilità dell’iniziativa ‘Fu/iNDING CULTURE – Finanza ad Impatto per l’Arte e la Cultura’ e del survey lanciato a Matera, capitale europea della cultura per il 2019?
Il modello dell’Arts Impact Fund è stato sperimentato da Nesta Foundation a Londra per promuovere l’imprenditorialità e la resilienzadelle organizzazioni culturali e artistiche attraverso la concessione di prestiti rimborsabili a sostegno di progetti che possano garantire ritorni artistici, finanziari e sociali su un periodo di 3-5 anni. Questa iniziativa, che ha ispirato il progetto italiano di finanza rimborsabile,non intende sostituirsi ai grants concessi dallo Stato, ma piuttosto affiancarsi a questi meccanismi di grant making puro.
Il valore inestimabile di arte e cultura non può essere guidato da logiche economiche e di ritorno dell’investimento. Tuttavia esistono modelli di business che permettono di promuovere impatto in modo sostenibile ed è questo comportamento che Nesta Italia conta di stimolare. Quei progetti che per loro natura e per la missione sociale che svolgono non possono entrare in una logica di sostenibilità, continueranno ad essere supportati da forme più tradizionali.
Dopo mesi di attività, analisi e continui confronti, Nesta Italia vede un’opportunità nell’educare ad un approccio imprenditoriale che sperimenti nuovi modelli di business che possano garantire la sostenibilità di progetti innovativi. L’obiettivo è quello di stimolare un mindsetpiù volto alla sostenibilità senza trascurare l’impatto positivo su individui e comunità, specialmente per quelle organizzazioni più piccole e di incoraggiare organizzazioni più consolidate, come i musei ad esempio, a sperimentarsi in soluzioni più innovative che utilizzino o meno la tecnologia per raggiungere nuove audience, promuovere valore sociale ed essere più inclusive.
A questo scopo Nesta Italia lancerà nella primavera del 2019 il progetto Fu/iNDING culture, che per essere implementato al meglio deve poter rispondere ai bisogni delle organizzazioni artistiche e culturali, e rimuovere gli ostacoli che esse incontrano nel promuovere progetti ad impatto sociale. Questo è il compito del survey predisposto da Nesta Italia che rimarrà aperta fino a fine ottobre per raccogliere quante più informazioni possibili sul settore artistico, culturale e creativo.