Firenze – ALDO MORO, dal 27 settembre 2018 la Mostra fotografica Archivio Riccardi
La mostra fotografica ripercorre la vita politica del presidente della Dc ucciso dalle Brigate rosse attraverso le foto di Carlo Riccardi, decano dei fotoreporter romani che a 92 anni continua a fotografare coltivando contemporaneamente la sua passione di sempre per la pittura.
Il racconto fotografico è arricchito dalle immagini di Maurizio Riccardi, figlio di Carlo, e di Maurizio Piccirilli autore delle foto del ritrovamento del corpo di Aldo Moro in via Caetani. Con i tre importanti fotografi ha collaborato Giovanni Currado, giornalista e fotografo che ha coordinato la ricerca iconografica, il restauro delle immagini e raccolta di impressioni, commenti e contributi da parte di personaggi del mondo politico, culturale e giornalistico che completeranno il catalogo della mostra.
“Nel 1978 sono bastate due Polaroid a cancellare la vita di un personaggio non di secondo piano, come Aldo Moro, il quale, con l’aiuto dei media, – ha dichiarato Giovanni Currado al margine dell’anteprima svoltasi lo scorso 16 aprile a Roma – ha subìto così un secondo omicidio. Poter visionare centinaia di fotografie che ritraggono Moro – continua Currado – nel corso del suo impegno politico e in molti casi analizzarne i particolari per via del restauro, ha fatto crescere la consapevolezza che la riscoperta di Aldo Moro, ovvero la riscoperta della sua vitalità, attraverso le immagini che lo vedono combattivo e sorridente, concentrato o impacciato, possa servire per ricordare l’uomo e non la vittima, per ricordare quello che era riuscito ad ottenere, mostrando alle future classi dirigenti che la soluzione a molti dei problemi passa dal semplice confronto e dal dialogo con l’avversario politico”.
Nel corso della mostra “Aldo Moro. Memoria, Politica, Democrazia” sarà presentato anche il catalogo omonimo, edito da Agr Srl, curato da Maurizio Riccardi e Giovanni Currado, realizzato da Antonluca Indrieri dell’istituto Quinta Dimensione e composto da 245 pagine che raccolgono oltre 150 fotografie, molte delle quali inedite, accompagnate da commenti e testimonianze di personaggi noti della cultura, della politica e del giornalismo italiano tra cui: Tommaso Labate, Luca Telese, Stefano Folli, Anna Maria Furlan, Enrico Cisnetto, Andrea Purgatori, Luciano Conte, Marco Damilano, Paolo Naccarato, Vincenzo Scotti, Antonio Catricalà, Marco Bentivogli, Luigi Bisignani, Ulderico Piernoli, Pierluigi Battista, Mario Mori, Carlo De Stefano e Antonio Marini.
La mostra si completa con un video che ripercorre le strade di Roma protagoniste di quei 55 giorni, commentati dai magistrati, carabinieri, poliziotti e giornalisti che vissero quei tragici eventi.
La mostra vuole quindi mettere l’accento sulla figura di Moro nella sua interezza, senza trascurare il suo sacrificio, ma per separare i suoi insegnamenti da quelle due Polaroid delle BR che purtroppo lo identificano, in modo quasi esclusivo, dai testi scolastici alle più recenti ricerche sul web.
L’inaugurazione della mostra seguirà il convegno dal titolo “Aldo Moro, la pazienza della Democrazia”, che intende inquadrare la figura dello statista nel contesto sia della situazione internazionale in cui il Paese si trovava, sia dell’evoluzione del sistema politico italiano e dell’impatto del terrorismo nella storia. Il Centro studi “Giovanni delle Bande Nere”, in collaborazione con il Consiglio regionale della Toscana, giovedì 27 settembre alle 16.30 vuole in questo modo ricordare il sacrificio del presidente della Democrazia cristiana e degli uomini della sua scorta, dedicando loro un particolare momento di riflessione.
Ai saluti istituzionali di Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale della Toscana, e di Francesco Butini, presidente del Centro studi “Giovanni delle Bande Nere” di Firenze, seguirà la prolusione di Luciano Bozzo (docente di relazioni internazionali al “Cesare Alfieri” dell’università fiorentina), su “la politica estera di Aldo Moro”. L’incontro entrerà ancora più nel vivo con le testimonianze dei familiari delle vittime del terrorismo: Agnese Moro, figlia del politico, e Giovanni Ricci, figlio dell’autista di Moro e dei due fotografi curatori della mostra, Maurizio Riccardi e Maurizio Piccirilli.