La Capitanata sia Capitale dei diritti: ripartiamo dai bambini
A Lucera, evento speciale il 23 novembre per i 10 anni della Camera Minorile di Capitanata
Saranno i più piccoli, al Teatro Garibaldi, a interpretare i loro diritti sul palcoscenico
LUCERA (Fg) – Dieci anni di iniziative e impegno, 3650 giorni al fianco dei bambini di ogni età e condizione, provenienza, colore e religione; gomito a gomito con le famiglie, tutte le famiglie, unite o disgregate, in ogni caso alla ricerca di un sostegno, una guida, un confronto; dieci anni di lavoro insieme agli avvocati, ai professionisti chiamati a svolgere un ruolo difficile, sempre più delicato e complesso quando rapportato al mondo plurale e in continua ridefinizione delle famiglie. La Camera Minorile di Capitanata, quest’anno, compie il suo primo decennale di attività. Un compleanno che sarà celebrato venerdì 23 novembre, nel Teatro Garibaldi di Lucera, con un evento speciale: “Convegno con i miei genitori, leggiamo insieme la Carta dei diritti dei figli nelle separazioni dei genitori”. Alle 15.30, dopo i saluti in collegamento skype della lucerina Filomena Albano, Autorità nazionale garante per l’infanzia e l’adolescenza, prenderanno il via i lavori del convegno. I bambini saranno protagonisti di un laboratorio di lettura e animazione interpretando “I diritti dei figli”. Alle ore 16 cominceranno gli interventi dei relatori. La partecipazione al convegno dà diritto agli assistenti sociali all’acquisizione di 3 crediti formativi. Interverranno Antonio Tutolo (sindaco di Lucera), Stefano Pio Foglia (presidente dell’Ordine degli Avvocati di Foggia), Maria Emilia De Martinis (presidente della Camera Minorile di Capitanata), Mariangela Maggiore (libreria Il Sasso nello stagno), Antonio Buccaro (presidente prima sezione del Tribunale ordinario di Foggia), Milena De Troia (avvocato), gli psicologi e psicoterapeuti Marco Pingitore e Annarita Petrilli, lo psicoterapeuta infantile Luca Picciuto. Moderatrice del convegno sarà la giornalista Ilenia Carlantuono.
DIECI ANNI DI LAVORO. “Per questi primi 10 anni di impegno e risultati, grande merito va all’avvocato Massimiliano Arena, ideatore e fondatore della Camera Minorile di Capitanata”, spiega la presidente Maria Emilia De Martinis. “Il futuro è il prossimo protocollo d’intesa che ci vedrà protagonisti, unica associazione sottoscrittrice assieme a enti e istituzioni, in un nuovo programma di azione contro il triste fenomeno delle violenze su donne e bambini”, annuncia De Martinis. “In 10 anni, è stato fatto un lavoro enorme, silenzioso, quotidiano, a contatto diretto con famiglie e bambini. Assieme a quel lavoro, poi, ci sono state iniziative pubbliche importanti”. Nel 2016, per la prima volta, Foggia ospitò il Congresso Nazionale dell’Unione Camere Minorili, tre giornate sui diritti delle nuove famiglie con avvocati, associazioni ed esperti da ogni parte d’Italia e da tutto il mondo. Nel 2015, il “Fantaprocesso”, col documento attraverso il quale i bambini di Foggia misero sotto accusa la città degli adulti con le sue lacune, chiedendo a gran voce una città a misura di bambino: lotta all’inquinamento, igiene e decoro urbano, spazi pubblici attrezzati all’aperto e indoor per l’aggregazione, il tempo libero e le iniziative ludiche e educative. Nel 2017, è arrivato il progetto della squadra di calcio multietnica, col sostegno alla nascita del Real Borgo Mezzanone, compagine composta in egual misura da giovani calciatori italiani e stranieri. “Siamo orgogliosi di quanto abbiamo fatto e di ciò che stiamo facendo”, aggiunge Maria Emilia De Martinis, che è anche la presidente del Comitato Unicef di Foggia. “Una parte importante del nostro lavoro è rappresentata dai convegni di aggiornamento, ma anche dagli incontri più specifici, sui cambiamenti in atto nell’universo dei diritti e dei doveri attinenti ai bambini e alle famiglie”, spiega la presidente della Camera Minorile di Capitanata. Le partnership con i Cav e le associazioni, le fiabe giuridiche per avvicinare i bambini al mondo dei loro diritti, i progetti nelle scuole, la denuncia e le azioni di sostegno della drammatica situazione in cui versano i bambini nei ghetti. “Le famiglie sono il primo e più importante nucleo di una collettività; i bambini rappresentano ciò che la nostra società vuole diventare: noi coltiviamo la cultura dei doveri e dei diritti e ci battiamo concretamente per contrastare la subcultura dell’odio e dell’esclusione. Siamo e saremo ciò che tutti insieme riusciremo a costruire”.