Comunicati Stampa

Foggia, proposta Unicef: gli Stati Generali dei diritti dei bambini  

“Nel capoluogo diritti negati, bambini che vivono in baracche, servizi solo sulla carta”

Per strada, costretti a fare la gimcana tra cumuli di rifiuti e marciapiedi dissestati

Povertà senza reti di protezione, cresce la disperazione di chi è abbandonato

FOGGIA – La convocazione degli Stati Generali dei diritti dei bambini in provincia di Foggia. E’ questa la proposta di Maria Emilia De Martinis, presidente del Comitato Unicef Foggia. “A mio parere, bisogna partire dal porsi una semplice domanda: cosa stiamo facendo, come collettività e classe dirigente, affinché i diritti dei bambini, di tutti i bambini, trovino risposte positive e concrete? Io credo che per costruire davvero il futuro di questo territorio, si debba partire dal cercare di rispondere a questa domanda”, ha aggiunto Maria Emilia De Martinis. Una riflessione che arriva nelle ore in cui, attraverso tante iniziative, si celebra la Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

LA CITTA’ DEI DIRITTI NEGATI. Secondo il Comitato Unicef, Foggia non è una città per bambini”, come confermano tristemente le classifiche sulla qualità delle vita nelle province italiane. Quello del capoluogo è l’esempio e il paradigma per la maggior parte delle piccole e grandi città della provincia, purtroppo. Per i bambini che vivono condizioni familiari, sociali ed economiche di disagio, oltre al sostegno che può arrivare o meno da associazioni e slanci di singoli cittadini, non c’è una rete, una carta dei servizi, un programma che punti in modo sistematico e strutturale a sottrarli dalla marginalità per sostenerne la crescita e le prospettive di futuro.

LA CITTA’ DEI GHETTI. Ci sono bambini, con le loro famiglie, che crescono in abitazioni al limite dell’invivibilità, case che sono poco più che baracche, con freddo e umidità d’inverno, caldo infernale d’estate. I quartieri popolari sono poco più che dormitori, privi di centri di aggregazione, piste ciclabili e parchi realmente fruibili e manutenuti, strutture pubbliche per il tempo libero con programmi e materiali ludico-educativi.

“L’osservatorio della realtà” registra un ampliamento della città dei ghetti, di tutti i ghetti possibili, quelli che accomunano famiglie e bambini italiani e stranieri.

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