Società

Il Museo Nazionale del Cinema rende omaggio a Marilyn Monroe

In occasione delle feste natalizie il Museo Nazionale del Cinema rende omaggio a
Marilyn Monroe, con un allestimento scenografico per ricordare, attraverso alcuni
oggetti iconici, colei che ha maggiormente incarnato il ruolo di star per eccellenza,
universalmente riconosciuta come “la stella più brillante del firmamento
hollywoodiano”.
Dal 12 dicembre 2018 al 28 gennaio 2019, sotto i grandi schermi dell’Aula del
Tempio, cuore del Museo e della Mole Antonelliana, trovano posto rari memorabilia
provenienti da tutto il mondo che esaltano il fascino innato di Marilyn, nutrito di
elementi tipici della femminilità in una combinazione di naturalezza e sensualità
difficilmente ripetibili.
Il tributo alla star – a cura di Nicoletta Pacini e Tamara Sillo – propone molti oggetti in
mostra. Dalle collezioni del Museo Salvatore Ferragamo arrivano le scarpe originali
appartenute all’attrice, oltre a una spettacolare installazione contemporanea che
vede protagonista le décolleté tacco 11 in vernice rossa realizzate da Salvatore
Ferragamo espressamente per l’attrice.
Dall’Academy of Motion Picture Arts and Sciences di Los Angeles arrivano i figurini
per costumi della star, realizzati da importanti costume designers.
Il Museo Nazionale del Cinema propone un nuovo allestimento degli oggetti
personali dell’attrice, che conserva nella sua collezione: un paio di orecchini e un
bracciale con incisa la dedica “Marilyn Love Frank” (e chissà che non si tratti di un
regalo di Frank Sinatra…), un sensuale bustino di pizzo nero, un paio di scarpe con le
sue iniziali sulla suola e, per la prima volta in esposizione, il beauty-case utilizzato sul
set di A qualcuno piace caldo.

Ad arricchire l’allestimento, riviste d’epoca, estratti di film e fotografie che
immortalano Marilyn in tutto il suo charme. Fra le immagini, una speciale sezione su
Marilyn e il Natale conclude il festoso omaggio alla star.
Il tributo a Marilyn Monroe continua al Cinema Massimo, dove, dall’8 al 22 gennaio,
verranno riproposti 9 tra i più celebri film interpretati dall’attrice americana, come A
Qualcuno Piace Caldo e Niagara.
Molte personalità dello spettacolo hanno celebrato il suo carisma.
“Marilyn Monroe sapeva trasformare le cose sino a farle coincidere con la realtà”,
disse Lee Strasberg ai funerali dell’attrice, nell’esatto momento in cui si spegnevano
le luci della ribalta sull’icona bionda e nasceva il mito intramontabile della diva.

capacità, al tempo stesso innata e perfezionata dallo studio, di sfumare malinconia,
fragilità e persino i tratti comici in una dolente umanità.
“Qualcosa tra Chaplin e James Dean”, secondo François Truffaut, a sottolineare il
talento e l’istinto, la fisicità e la sensibilità di un’attrice la cui immagine si basava non
solo sulla bellezza assoluta di una donna seducente, ma anche sulla complessa
personalità di un’attrice che ha sfidato le convenzioni e ha imposto un nuovo
modello. Diva della modernità, a suo modo femminista, Norma Jeane Mortenson
Baker, in arte Marilyn Monroe, ha contribuito a dettare le nuove regole dello Star
System, anticipando le rivoluzioni e i cambiamenti sociali che in pochi anni
avrebbero trasformato Hollywood.
Non a caso Edgar Morin la definisce “L’ultima star del passato e la prima senza Star
System”, cui tentò di ribellarsi per sottrarsi alla mercificazione della sua stessa
immagine. Capricciosa e umorale, al punto da mandare a monte le riprese di un
film, ma capace di stupire registi come Henry Hathaway e Billy Wilder con il suo
talento, Marilyn è stata proclamata dall’American Film Institute la sesta più grande
attrice della storia del cinema.
Fonte inesauribile di ispirazione per artisti e studiosi, su di lei non si è mai cessato di
scrivere o di creare: dal dramma Dopo la caduta (After the Fall, 1964) in cui il
commediografo Arthur Miller, suo ex marito, riflette in bilico tra cinismo e senso di
colpa sul suicidio della diva, alle pagine di Truman Capote in Musica per camaleonti
(Music for Chameleons, 1975), dal ritratto di Andy Wharol che trasforma Marilyn in
un’icona pop; al recente romanzo Blonde di Joyce Carroll Oates, che la descrive
come una “bellissima bambina” dalle mille insicurezze.

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