ITALIA AL VOTO Quando il web era la Strada
L’Istituzione Sistema Biblioteche di Roma, nell’ambito della manifestazione Mese della Fotografia di Roma (MFR19), ha concesso questa importante sede, all’interno della quale verranno esposte circa 15 fotografie in grande formato, allestite in tutta la struttura della biblioteca, che anticipano una esposizione più completa in un’altra prestigiosa sede, e che raccontano un pezzo di Storia d’Italia e degli italiani attraverso il nostro rapporto con la politica e con le elezioni nel periodo del dopoguerra e del boom economico.
Con l’intento di far riflettere su come è cambiata la comunicazione dalle prime campagne elettorali, ma anche per mostrare quanto era vivo il sentimento di appartenenza e grande il desiderio di partecipazione alla “nuova” vita democratica, i volontari dell’Istituto Quinta Dimensione hanno approfondito e selezionato alcuni temi, collegati alla vita politica del nostro Paese e in modo particolare ai periodi elettorali a partire dal dopoguerra.
Comizi oceanici, partecipazione massiccia al voto, attacchinaggio selvaggio (ma a tratti creativo), i divi ai seggi e tanto altro, sono alla base di uno studio, elaborato dall’occhio del vero fotoreporter di un tempo – Carlo Riccardi -, che mira ad evidenziare l’evoluzione accelerata, dalla televisione prima, da internet poi, della comunicazione nelle campagne elettorali, per cercare di capire le sensazioni e i sentimenti provati dalle generazioni precedenti di fronte a questo diritto per troppo tempo negato, del quale purtroppo a distanza di anni, le generazioni attuali non ne riescono più a scorgere il fascino.
Nell’immediato dopoguerra partiti maggiori si affrontavano sul terreno reale della strada, a colpi di comizi e manifesti, a volte sembrava gareggiassero a chi li “metteva più in alto”, in posti ora considerati “sacri e inviolabili”; alcuni erano semplici imperativi, altri delle vere “pubblicità grafiche” realizzate dalle sapienti mani di chi della comunicazione aveva avuto il monopolio fino a qualche anno prima.
Oggi la comunicazione viaggia su altri binari, ma i parallelismi possibili non mancano. Anzi, con l’ausilio di fotografi attivi quotidianamente in prima linea nella politica contemporanea, ed esperti di social media, si analizzano i cambiamenti a volte in meglio, a volte in peggio della comunicazione per immagini delle varie campagne elettorali.
dal 6 al 23 marzo 2019 con i seguenti orari:
Lunedì 15 / 19
Martedì – Venerdì 9 / 19
Sabato 9 / 13
Carlo Riccardi (1926) è il primo paparazzo della “Dolce Vita”. Amico di Ennio Flaiano, Federico Fellini e di Totò, ha raccolto in un grande archivio settant’anni di Storia italiana. I suoi scatti sono esposti in mostre permanenti a Pechino, Roma e San Pietroburgo.
Negli anni cinquanta crea la rivista «Vip» e lavora per «Il Giornale d’Italia» e «Il Tempo». Ha documentato sei elezioni papali: quelle di Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo I, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco I. Di recente ha pubblicato il libro fotografico Sophia Loren – Se mi dice bene (Armando, 2014) in omaggio agli 80 anni della grande attrice.
Flavia Scalambretti (1990), laureata in Scienze della Comunicazione con la tesi Prospettive del Fotogiornalismo nella società digitalizzata. Partecipa nel 2011 ad uno stage di sei mesi in AGF, per cui lavora tutt’oggi come social media manager e ricercatrice iconografica.