Editoriali

Sprofondato nudo fino alla cintola

Fluxus un bel giorno mi ha imprigionato, con le mie stesse parole, nella bozza fluente del lungo racconto che si è trasformato inspiegabilmente in un bozzolo insidioso; il filamento della larva filatrice si stava asciugando in fretta e dopo aver costruito il bozzolo giallo. Mi sono accorto, al risveglio, di esservi sprofondato dentro, nudo fino alla cintola; sono rimasto fermo per qualche mezzora come preso da un torpore creativo ma poi come mi muovo per uscirne, scivolo ancora di più verso il fondo della matassa serica che mi calza come un guanto stretto; di un fatto ero certo: da solo non sarei potuto uscire da quella trappola incredibile.

Il filo del racconto che si dipana sulla carta o nella mente è molto esile ma resistente, quasi invisibile, soprattutto nel rapporto con gli altri e le parole vivaci ma superflue che si sono aggiunte nelle righe immobili del libro e si sono incastrate tra le scritte scolpite nella matrice lapidea, in questo modo hanno peggiorato decisamente la situazione.

Il mio racconto di fondo invece procede e si ispessisce anche se oramai sono bloccato nel bozzolo giallo fino alla cintola, come in un rigido sacco a pelo molto aderente che mi impedisce di muovermi; quando la trappola è scattata non mi sono accorto come è stato, che cosa l’abbia fatta scattare, non so bene come mai, né quando ciò è successo: ci sono scivolato dentro senza preavviso, inoltre non c’è nessuno nei paraggi che io possa chiamare e con le mie sole forze non riesco ad uscirne; riesco solo a pensare la scrittura, a scrivere nella mente, a prendere appunti mentali, libero di parlare e di pensare, come un uomo in gabbia;

Non riesco ancora a capire per quanto tempo dovrò restare in questa situazione che mi ha immobilizzato ma il solo fatto di essere catturato da questo bozzolo come una preda mi inquieta e mi rende vulnerabile. Per uscirne ho capito che dovrò eliminare dal pensiero la paura della trappola, dovrò farla aprire come una grotta magica pronunciando formule adatte tipo “apriti sesamo”, con uno sforzo di volontà e di leggera noncuranza, comincerò a camminare come su di una nuvola verso il centro del cielo e ogni filo avvolgente si scioglierà, quasi non fosse mai esistito.

Bruno Chiarlone Debenedetti

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