25 APRILE : “La memoria dalle storie locali all’educazione alla pace”
PROGETTO DI SERVIZIO CIVILE NAZIONALE “PER MANTENERE VIVO E ATTUALE IL RICORDO”
Si avvicina il 25 aprile, Anniversario della liberazione d’Italia, fissato da una legge dello Stato (la 260/1949 “Disposizioni in materia di ricorrenze festive”) per celebrare la liberazione – nella primavera del 1945 – dell’Italia dall’occupazione nazista e dal governo fascista.
Mantenere vivo il ricordo è importante perché, come scriveva Primo Levi: “In futuro, con il sonno della ragione e la mancanza di memoria, quello che è stato potrebbe ripetersi e verificarsi nuovamente”.
Per questo, e per educare alla pace attraverso la memoria storica, ASC- ArciServizioCivile ha attivato, per il secondo anno consecutivo, il progetto di servizio civile nazionale “La memoria dalle storie locali all’educazione alla pace” focalizzato su 3 date significative della nostra storia: il 27 gennaio 1945 (giorno della liberazione da parte delle truppe dell’Armata Rossa del campo di concentramento di Auschwitz, commemorato oggi col Giorno della Memoria (legge n. 211/2000), il 25 aprile e il 15 dicembre 1972, in cui venne promulgata la legge n.772/1972 che riconosce l’Obiezione di coscienza al servizio militare obbligatorio per motivi morali, religiosi e filosofici e istituisce il servizio civile sostitutivo/alternativo, l’altra modalità di difendere il Paese e costruire la Pace.
Anche quest’anno, quindi, 16 giovani volontari (11 ragazze e 5 ragazzi) in 9 sedi locali di ASC – Torino, Trieste, Milano, Genova, Bologna, Piombino, Jesi, Viterbo e Roma – portano avanti in larga autonomia un progetto corale di “ricerca e sostegno della memoria per coltivare la pace” attraverso la somministrazione di questionari a coetanei, interviste a testimoni e protagonisti e a visite a “luoghi della memoria”. Si avvalgono anche della consulenza di tre docenti di due università italiane, Siena e Genova.
Tra gli obiettivi del progetto anche la consapevolezza che ogni città e territorio hanno vissuto la loro Resistenza, Shoah e movimento per l’obiezione di coscienza al servizio militare obbligatorio; un passato espresso oggi dalle organizzazioni che operano per dare nuova credibilità e attualità ai valori di impegno, testimonianza, partecipazione diretta che furono elementi sostanziali e basilari del loro impegno civico.
“Dal nostro osservatorio, riflette Licio Palazzini, presidente di ASC, vediamo che tante giovani donne e uomini, residenti nel nostro Paese, possiedono la capacità e la volontà, che esprimono compiutamente attraverso il Servizio Civile Universale su base volontaria, di operare concretamente per rompere la cappa di paura e vivere con serenità e coraggio le sfide per una società più giusta, egualitaria e libera, in ideale continuità con le generazioni che hanno costruito la nostra Repubblica”.
Presentando i risultati dell’edizione passata, pubblicati anche in un volume, alcuni giovani volontari si dichiararono entusiasti del periodo di servizio civile e del progetto che aveva loro permesso di “confrontarsi con formatori, con esperti, con volontari e con se stessi”.