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Oristano Custodia cautelare per atti persecutori, violenza privata, maltrattamenti in famiiglia

La Squadra Mobile della Questura di Oristano, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, operando sinergicamente con la Stessa, nell’ambito di attività finalizzate alla prevenzione e repressione dei reati di genere, piaga che, in quest’ultimo periodo, ha avuto una drammatica recrudescenza anche nell’Isola, ha dato esecuzione a due nuove misure cautelari a carico di due soggetti resisi responsabili di reati inerenti “violenze di genere” quali atti persecutori, violenza privata, maltrattamenti in famiglia e altro.

Nella mattinata di ieri, personale della Squadra Mobile in servizio presso la sezione “reati contro la persona” ha tratto in arresto, sulla base di ordinanza del Giudice per le Indagini Preliminari di Oristano, che ne ha disposto la custodia cautelare in carcere, S.G. classe 1979, residente a Cabras, il quale si è reso responsabile di atti persecutori, porto abusivo di armi, danneggiamento e minacce ai danni della ex compagna; da anni infatti la povera vittima veniva perseguitata dall’uomo che la pedinava di continuo quando usciva da lavoro e di casa, sino ad effettuare veri e propri inseguimenti in auto, talvolta tagliandole la strada per bloccarla e poterla così insultare e minacciare in ogni modo.

Da quanto emerso dagli accertamenti effettuati dal personale della Mobile, la povera donna, che sino a qualche giorno fa non aveva mai denunciato il suo aguzzino, già dal 2016, anno in cui venne per la prima volta pesantemente aggredita e malmenata dall’uomo, all’interno della sua abitazione e in presenza del figlio minore, subiva pesanti angherie, veniva picchiata in casa, minacciata e insultata di continuo anche in pubblico e in presenza di terze persone, le quali, sentite dagli inquirenti, hanno tutte confermato la difficilissima situazione vissuta dalla donna.

L’ultimo episodio solo qualche giorno fa, quando venne per l’ennesima volta inseguita in auto e pedinata, tanto che terrorizzata la donna si era recata in un luogo affollato e aveva chiamato il 113. Il tempestivo intervento delle Volanti ha forse evitato il peggio infatti, i poliziotti dopo poco tempo hanno trovato l’uomo che, nel frattempo, si era allontanato dal luogo affollato nel quale si era rifugiata la sua ex compagna e si era recato nei pressi della sua abitazione, dove però ha trovato ad attenderlo i poliziotti. Questi, dopo averlo perquisito e condotto in Questura, gli hanno trovato in dosso un grosso coltello a serramanico per il quale è stato denunciato e da allora costantemente monitorato dalle FF.OO. Le successive e rapidissime indagini, con l’altrettanto rapido intervento di Procura e del GIP, hanno consentito agli inquirenti di mettere le manette ai polsi dell’uomo in pochissimi giorni; l’arrestato si trova attualmente recluso nel carcere di Massama, all’interno del quale è stato condotto, per una sorta di legge del contrappasso, da una giovane poliziotta.

Nella serata di ieri, personale della Questura ha poi eseguito la seconda misura cautelare (la quarta in pochi giorni) a carico di M.A. classe 1966, residente nella località Torre Grande, resosi responsabile del reato di Maltrattamenti in Famiglia ai danni della moglie convivente, la quale da anni veniva percossa di continuo e sottoposta ad abituali vessazioni, insulti, umiliazioni e minacce, anche di morte. Secondo quanto emerso dalle indagini effettuate dagli investigatori, il marito aveva imposto alla povera vittima un regime di vita triste e doloroso, tale da creare nella donna un costante stato di paura e preoccupazione per la sua incolumità.

All’uomo è stato notificato un avviso di garanzia e a suo carico eseguita la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare, nella quale non potrà più far rientro se non con apposita autorizzazione del Giudice e con tutte le cautele che il caso richiederà.

La Polizia di Stato, operando sinergicamente con la Procura della Repubblica di Oristano, sta effettuando un attento monitoraggio delle situazioni inerenti i casi di violenza di genere più a rischio, intervenendo rapidamente ogni qual volta la situazione lo richieda; sia in Questura che in Procura sono presenti poliziotti e magistrati specializzati nel trattare la delicatissima materia dei reati contro le cc.dd. fasce deboli, donne, anziani e bambini.

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