ALZHEIMER, SCLEROSI MULTIPLA, ICTUS: NUOVE RISPOSTE DAL CONVEGNO DELL’ISNVD IL 30 E 31 MAGGIO A FERRARA
Nuove risposte su malattie cognitive come l’Alzheimer, sul ruolo delle vene extracraniche nelle malattie neurodegenerative come la Sclerosi Multipla, su innovative strategie diagnostiche per l’Ictus, seconda causa di morte al mondo secondo l’Oms.
Questi i temi trai più importanti che saranno affrontati a Ferrara il 30 e 31 maggio prossimi al Meeting annuale dell’ISNVD (International Society Neurovascular Disease – www.isnvd.org), presieduto dal Prof Paolo Zamboni, direttore del Centro Malattie Vascolari dell’Università di Ferrara. L’incontro trasformerà per due giorni l’Università di Ferrara nella capitale mondiale delle patologie neurovascolari.
L’ ISNVD, la massima organizzazione scientifica internazionale del settore, si occupa sia delle classiche malattie neurovascolari, sia del contributo del sistema cardiovascolare allo sviluppo delle malattie neurologiche o neurodegenerative al momento prive di una causa individuata o di una terapia efficace.
Al centro del suo interesse, quindi, Alzheimer (131 milioni di malati entro il 2050), demenza, Sclerosi multipla (2,3 milioni di malati, una diagnosi ogni 4 ore), cefalea intrattabile, sindrome di Menière, ipertensione endocranica, e altre patologie.
Specialisti medici del settore e studiosi di tutto il mondo in altri ambiti (biologi, fisici, matematici, bioingegneri) si confronteranno in un’ottica fortemente innovativa e interdisciplinare: anche la sigla del convegno, un arrangiamento per viola del celebre brano degli Scorpions ‘Wind of Change’, sottolinea simbolicamente come la combinazione di contributi diversi possa cambiare il modo di pensare in questo campo.
Al meeting verrà presentato, ad esempio, per la prima volta, uno studio inglese finalizzato a individuare in anticipo chi è candidato all’Alzheimer. Il release è stato dato dalla BBC, ma la prima presentazione scientifica pubblica sarà a Ferrara. Questo sistema verrà confrontato con un altro, simile ma tecnologicamente più evoluto, messo a punto dall’Azienda Ospedaliera Universitaria di Ferrara con una ricerca finanziata dal Ministero della Salute.