Appello liberazione attivisti saharawi rapiti in Algeria
Alla cortese attenzione delle Istituzioni regionali, nazionali e internazionali, la mass Media, le ONG, le associazioni e gli attivisti dei diritti umani Loro indirizzo Mercoledì 19 giugno 2019 Oggetto:
Appello per intervento urgente per la liberazione di attivisti saharawi rapiti in Algeria Con la presente vorremo informarvi che la situazione nei campi di Tindouf in Algeria è allarmante e tragica. Dopo il rapimento, verificatosi lunedì 17 giugno, del blogger Moulay Abba Bouzid mentre manifestava dinanzi alla rappresentanza dell’Alto Commissariato ai profughi (ACNUR) nei campi di Tindouf in Algeria, il giorno dopo, martedì 18, ha conosciuto il rapimento di Fadel Brika, oppositore alla direzione del Polisario. Le loro famiglie ed i loro parenti ignorano il luogo e il motivo della loro detenzione. Tuttavia, si prevedono altri rapimenti di attivisti sahrawi conosciuti per le loro critiche sulle reti sociali contro la corruzione e malaffare nei campi. Da segnalare che la zona conosce da mesi manifestazioni di una parte della popolazione contro le restrizioni imposte dall’Algeria contro la libera circolazione delle persone. Una rabbia alla quale si sono lanciate le rivendicazioni al diritto alla circolazione e l’espressione, la protezione internazionale umanitaria, la trasparenza nella gestione degli aiuti umanitari internazionali e gli affari dei sahrawi dei campi. Domenica 28 aprile, per reprimere, intimidire e disperdere i dimostranti il Polisario ha usato carri armati e veicoli militari. Il bilancio era pesantissimo: Tantissimi manifestanti feriti e 14 arrestati, alcuni di loro erano in sciopero della fame all’oltranza nella prigione “Adhaybia”. Portiamo alla vostra conoscenza che Algeria è la responsabile del rapimento, la detenzione arbitraria, la sparizione forzata, la tortura e tutte le negazioni dei diritti della popolazione dei campi. Questo paese che ospita, arma e sostiene militarmente e diplomaticamente i separatisti del Polisario sia per motivi egemonici che per motivi di opprimere la popolazione inerme, rifiuta ogni tentativo di trasparenza sulla realtà dei campi compressa l’applicazione del diritto umanitario internazionale, delle raccomandazioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU e dell’UE per organizzare un censimento serio della popolazione e la loro registrazione dall’ACNUR. Infine, chiediamo interventi urgenti per la liberazione immediata dei rapiti e di proteggere la popolazione dei campi dalle ostilità di miliziani armati del Polisario e dell’Esercito algerino e di aprire inchieste serie anche dai donatori sia sui diritti negati nei campi e sullo spreco di aiuti umanitari internazionali. Cordialmente. Firmata da: Yassine Belkassem, Coordinatore nazionale della Rete delle Associazioni della Comunità Marocchina in Italia (RACMI) El Matouat Yahya, Presidente dello Spazio Marocchino-Italiano per la Solidarietà (SMIS)