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Il saluto estremo? Possibile personalizzarlo anche senza eccedere nelle spese

Una scelta personalizzata, aiutati da professionisti del settore, può trasformarsi nella celebrazione di una funzione a misura in ricordo del defunto

 

La celebrazione del funerale spesso viene vissuta da parenti e amici del defunto come un momento da dimenticare. C’è poca consapevolezza nella scelta di legare il rito funebre ad una, seppur giustificata, sensazione di tristezza, tralasciando l’idea che l’elaborazione del lutto comincia proprio dalla commemorazione legata al saluto estremo

I riti funebri sono sempre meno personalizzati e vengono banalizzati lasciando solo un intenso senso di tristezza in chi resta, che farà fatica a superare questo momento perché rievocandolo ricorderà solo la malinconia, e non le circostanze serene della vita del defunto.

Anche per i credenti spesso viene meno il senso del rituale cattolico, e di quello che rappresenta quale porta aperta verso l’aldilà. E la causa va ricercata nella celebrazione di un rito che non riesce ad essere motivo di condivisione perché privo di una forma personalizzata, slegata dalla figura del defunto e da quel che ha rappresentato in vita.

Una scelta personalizzata, ricordando le volontà del defunto

Non sono per forza di cose necessarie celebrazioni eccessive e sfarzose, ma si possono valutare scelte fatte con il cuore, pensando davvero a chi non c’è più e a quello che avrebbe voluto per salutare coloro ai quali era legato in vita.

Anche poche e semplici parole possono essere di conforto per accomiatarsi dal proprio caro, un momento fondamentale che farà da giusto corollario alle scelte materiali, per le quali si può ipotizzare di essere guidati da professionisti di settore come il team delle onoranze funebri Santa Rita, che offre a Roma un’esperienza decennale.

Una scelta personalizzata non deve per forza di cose essere sinonimo di lusso, ma un’opportunità di celebrare una funzione a misura, mettendo al centro il ricordo del defunto, nei suoi momenti più sereni.

La condivisione della celebrazione

Se per i credenti la celebrazione trova la giusta collocazione fra le mura di un edificio sacro, si può ipotizzare la condivisione del saluto estremo alla presenza di amici e parenti anche nello spazio cimiteriale, soprattutto perché l’ambiente aperto può essere meno angusto. Pensate ad un cimitero verdeggiante e ben curato, come spesso sono i luoghi di tumulazione di campagna, dove sentirsi davvero vicini gli uni agli altri. Il ricordo potrà essere più lieve e sopportabile, e aiuterà ad intraprendere il percorso dell’elaborazione del lutto con maggiore serenità.

Per chi ha a cuore l’ambiente ricordiamo gli intenti della giunta parigina, propensa a dedicare una piccola parte del cimitero di Ivry alle sepolture green.

L’obiettivo è quello di creare “un luogo di raccoglimento e tumulazione rispettoso dell’ambiente”, offrendo una risposta adeguata alle sempre più frequenti richieste di “funerale ecologico“. Una scelta ecologica a partire dall’uso dei materiali, rigorosamente locali.

Per chi non desidera una celebrazione religiosa le soluzioni ipotizzabili sono tante, e diverse fra loro, a partire dalla scelta della location dove stringersi per il saluto estremo. 

Possibile considerare gli spazi di un’antica villa, se si desidera un luogo raffinato e decisamente unico e originale, al quale far seguire un ricevimento capace di trasformare l’evento in un momento di socialità e condivisione, per ricordare il defunto in maniera positiva e serena.

Accogliere i parenti e gli amici può rivelarsi davvero utile per superare il dolore, e lo si può fare anche fra le mura della propria casa, dopo la tumulazione, per ricordare i momenti lieti e affrontare il futuro con più leggerezza.

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