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FREE GREEN SICILIA LO STATO ITALIANO DIMENTICA LA STRAGE DI MINATORI NELLA MINIERA DI COZZO DI DISI AD AGRIGENTO

Se ogni anno lo Stato ricorda, giustamente,  il disastro della miniera di  Marcinelle in Belgio da sempre i vertici dello Stato e della Regione siciliana dimenticano colpevolmente la più grande strage italiana di minatori  zolfatari avvenuta il 4 luglio del 1916 in Sicilia come se si trattasse di minatori di serie B.  Disastro  che portò alla morte ben  89 minatori ( oltre ai numerosi  feriti),  in quanto la miniera di zolfo si trovava a Cozzo Disi  ad Agrigento,  che peraltro seguiva  una lunga scia di disastri mortali come quella dell’altra miniera di Gessolungo dome morirono  65 minatori. Tra le vittime si contarono 19 ‘ carusi’, bambini ridotti a schiavi dell’età compresa tra i 7 e i 13 anni, di cui nove rimasero senza nome.
Disastri preannunciati  – afferma Alfio Lisi portavoce di Free Green Sicilia – , viste le condizioni disumane e di totale insicurezza in cui erano costretti a lavorare i minatori,  che in 50 anni hanno portato alla morte, per quello che si è riusciti a sapere, oltre 500 minatori, tra adulti e bambini chiamati ‘carusi’, questi ridotti allo stato di vera  schiavitù istituzionalizzata, in età  compresa  tra i 7 e i 13 anni, spesso sconosciuti all’anagrafe dunque fantasmi costretti con la forza a caricare e portare a spalla carichi pesanti di pietre e zolfo  fino a  12 ore al giorno in ambienti  impraticabili e malsani.  Lo zolfo che portò all’arricchimento di diverse famiglie feudatarie  siciliane e non proprietari per devoluzione di vasti territori, mentre chi  lavorava nelle loro miniere erano sfruttati a sangue in quanto  privi dei più elementari   diritti e senza alcuna sicurezza e assistenza sanitaria grazie alla complicità delle Istituzioni regionali e statali.  Ecco perché i minatori siciliani  sono stati dimenticati e dunque non avranno mai giustizia dallo Stato e dalla Regione.

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