Stati Uniti: la separazione del Sahara Marocchino non è opzione
Gli Stati Uniti d’America hanno fatto sapere alle parti coinvolte nel conflitto regionale del Sahara Marocchino, in particolare all’Algeria, la loro categorica opposizione di fronte alle velleità separatiste del Fronte Polisario basato in Algeria. Per gli USA, l’indipendenza non è un’opzione per risolvere la controversia sul Sahara marocchino, scrive il prestigioso quotidiano americano “The Wall Street Journal”. L’articolo, pubblicato domenica, riferisce che i responsabili statunitensi che stanno seguendo da vicino la questione del Sahara hanno dichiarato che gli Stati Uniti “hanno chiaramente fatto sapere che Washington non appoggeranno un piano che miri a creare nuovo Stato in Africa”. La situazione della sicurezza nella regione fa del conflitto un’urgenza da risolvere, riferisce il Wall Street Journal tracciando parallelismi tra la posizione dell’ONU a sostegno della sua missione MINURSO e alcuni responsabili della Casa Bianca, che mostrano una certa impazienza per causa della mancanza di sviluppo nel processo politico. Per il ministro marocchino dell’estero e la cooperazione internazionale, Nasser Bourita, “La Minurso dispone di 52 milioni di dollari per mantenere la stabilità, mantenere un cessate il fuoco in una regione molto difficile”. “Nessuno è morto dopo il cessate il fuoco, il che significa che è la missione di mantenimento della pace più proficua al mondo”, ha sottolineato il capo della diplomazia marocchina. Ma il rischio di qualsiasi tentativo di far deragliare il processo dell’ONU potrebbe causare malcontento e minacciare la stabilità in una delle regioni più stabili a fronte di numerosi focolai di tensione e instabilità nel mondo di oggi. Wall Street Journal rileva anche la posizione di responsabili occidentali e marocchini che affermano che gli Stati Uniti sostengono il Marocco nei suoi sforzi per trovare una soluzione definitiva a questo conflitto, che è durato sin troppo, sulla base di una soluzione di compromesso garantito dal Piano di autonomia. Del resto, è proprio questo sostegno di Washington che incoraggia il Marocco a partecipare al tavolo delle discussioni e a rilanciare la dinamica delle tavole rotonde sotto l’egida d’Onu in presenza di Algeria e Polisario, e Mauritania. Tale dinamica può far progredire la questione, ma questo progresso risente oggi della instabilità situazione politica e della sicurezza in Algeria e delle recenti dimissioni dell’Inviato personale del Segretario generale ONU, Horst Kohler. Così, l’autore dell’articolo Dion Nissenbaum riferisce che, proprio mentre la comunità internazionale sta lavorando per estinguere i focolai di tensione e ripristinare la pace e la sicurezza, il Polisario, un gruppo marxista legato al terrorismo regionale, continua a rappresentare una grave minaccia per la stabilità in Nord Africa e nel Sahel. Questa realtà è ampiamente presente davanti agli occhi dei decisori politici americani. L’amministrazione del presidente Donald Trump, che si trova ad affrontare la minaccia terroristica su più fronti, segue attentamente la situazione nella regione del Sahara e del Sahel. Consapevole dei pericoli posti dalla fantasma Repubblica Sahrawi (RASD) basta in Algeria, la Casa Bianca è determinata a porre fine a questo conflitto. Il quotidiano americano evidenzia, tuttavia, come la dinamica di discussioni in corso sotto gli auspici ONU sia l’opzione più sicura per arrivare ad una soluzione consensuale. Gli USA “sono chiari. Non daranno il loro appoggio a un piano che porta alla creazione di un nuovo Stato africano”. “Un nuovo Stato in Africa potrebbe effettivamente essere meno sicuro. Tentare di istituire un nuovo paese, potrebbe creare un’area dalla quale gli insorti e i gruppi come l’ISIS potrebbero trarre vantaggio e utilizzare come un rifugio”, ha detto il giornalista in un video che accompagna la sua analisi, rilevando che Washington e Rabat condividono la stessa posizione al riguardo.