Sclerosi Multipla: con bassa perfusione disabilità fisiche più gravi e a prestazioni cognitive peggiori
E’ stato pubblicato sul sito della rivista scientifica Neural Regeneration Research (NRR) un articolo (review) intitolato “Relationship between MRI perfusion and clinical severity in multiple sclerosis” (Relazione tra perfusione RM e gravità clinica nella sclerosi multipla).
Secondo alcuni ricercatori dell’IRCCS Fondazione Don Carlo Gnocchi di Milano, sono state dimostrate delle alterazioni della perfusione in diverse zone del cervello in pazienti con sclerosi multipla, utilizzando diverse tecniche di risonanza magnetica (RM). Inoltre, sono state studiate le metriche di perfusione cerebrale derivate dalla risonanza magnetica in rapporto ai fenotipi di sclerosi multipla, disabilità fisica e deficit cognitivo. Tuttavia, manca ancora una review incentrata su questi aspetti. Il loro obiettivo era di rivedere tutti gli studi negli ultimi quindici anni che hanno indagato sulla relazione tra perfusione RM e gravità clinica per comprendere la rilevanza clinica di queste scoperte. Sono state osservate differenze di perfusione tra i fenotipi sia con scansioni da 1,5T che da 3T, con i pazienti con sclerosi multipla progressiva che presentano valori di perfusione più bassi rispetto ai pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente. Tuttavia, solo le scansioni da 3T mostravano una distinzione statisticamente significativa. Sono stati trovati risultati controversi sul rapporto tra metriche di perfusione derivate dalla RM e punteggi di disabilità fisica. Tuttavia, secondo gli autori, la maggior parte degli studi ha dimostrato che una perfusione cerebrale più bassa e tempi di transito più lunghi sono collegati a disabilità fisiche più gravi e a prestazioni cognitive peggiori.
Fonte: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/31638086