Italian sounding e truffe alimentari: alleanza fra avvocati e sommelier
L’ultima trovata è il cosiddetto “wine kit”, sempre più diffuso nei paesi anglosassoni. Acqua, bustina di vino in polvere e il gioco è fatto. Il problema è che questi prodotti, sicuramente di dubbio gusto, talvolta si trasformano in vere e proprie truffe per i consumatori – all’estero ma non solo – quando queste bevande liofilizzate, surrogati del vino, vengono spacciate per marchi doc come i nostri Chianti, Barolo e via dicendo.
Solo l’ultimo degli inganni ai danni del Made in Italy, che deve confrontarsi anche col pericolo del cosiddetto “italian sounding“: prodotti che fuori dal Bel Paese possono facilmente ingannare il consumatore perché nel nome sembrano italiani, ma di italiano non hanno nulla, come il pesto prodotto con noci e formaggi vari o come il pomodoro “San Marzano” coltivato in Olanda.
Un danno non da poco alla nostra economia, a giudicare dai dati elaborati da Coldiretti: l’export di veri prodotti agroalimentari italiani nel 2018 ha raggiunto quota 41,8 miliardi; il mercato del falso Made in Italy nel mondo ha toccato invece i 100 miliardi di euro.
Ma il problema non riguarda solo l’estero. In Italia si susseguono truffe e operazioni contro le sofisticazioni alimentari. Di recente 11 persone sono state arrestate per aver adulterato il mosto con miscele zuccherine prodotte da canna da zucchero e barbabietola. E altre 27 sono state destinatarie di misure cautelari per aver prodotto e venduto un falso olio d’oliva realizzato con olio di soia addizionato con la clorofilla per rendere il colore verde. Un quadro sconfortante rispetto al quale la tutela legale dei produttori onesti diventa essenziale, intesa come difesa dei consorzi o dei marchi danneggiati.
Di questo si occupa la neo costituita Commissione per il Diritto Agroalimentare e Vitivinicolo del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma, fortemente voluta dal Presidente Antonino Galletti, nella sua prima uscita in collaborazione con la Fis – la Fondazione Italiana Sommelier, di Franco Maria Ricci, che da 55 anni si occupa della cultura agroalimentare, della formazione e della cultura del vino e dell’olio – in un evento organizzato al Rome Cavalieri per domani, martedì 10 dicembre dalle 17.30 alle 19.30.
“Ci chiederemo come può intervenire l’avvocato a tutela del Made in Italy più pregiato, quello che tutto il mondo ci riconosce, probabilmente ci invidia e a tratti insidia con brutte copie e orribili falsi – spiega il Consigliere Riccardo Bolognesi – coordinatore della Commissione con il Consigliere Lucilla Anastasio – ma anche come far crescere la cultura del Made in Italy, la cultura del bere, la conoscenza di questi nostri tesori”.
Nel parterre tecnici del diritto, esperti di vino e parlamentari come Massimo Fiorio, relatore della legge “Testo unico della vite e del vino”; Renato Brunetta, autore della proposta di legge 1682 sulla “valorizzazione della produzione enologica e gastronomica italiana”; il Sottosegretario alle Politiche Agricole Giuseppe L’Abbate.