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Il Conte: Silvia Vaccari pubblica il suo secondo romanzo. E si inventa i “book short”

Il Conte: Silvia Vaccari pubblica il suo secondo romanzo. E si inventa i
“book short” Siamo all’inizio degli anni 2000, in un’Emilia opulenta e chiassosa che non esiste più: dopo il primo romanzo, pubblicato da Fazi, ecco una storia corale ambientata tra Bologna e le sue montagne. Al centro Manuel, ventenne a cui il paesello sta stretto e tenta la fortuna in città. Ma protagonista è la provincia bolognese, con i suoi personaggi senza tempo (il Poeta, Frate Frollo, Canna, Bigio il timido, Pelle il manovale) e le sue preziose storie di paese: vere o inventate, esagerate, a volte grottesche. “Mi piace l’idea di poterne salvare qualcuna” spiega Silvia Vaccari, emiliana doc, che per promuovere il suo secondo libro si è inventata i “book short”: non booktrailer, né audiolibri, ma pillole video con brani del romanzo da vedere e ascoltare. “Il Conte” è già disponibile in libreria, i primi due book short sono online sul canale youtube dedicato e il terzo è in arrivo

In un’Italia pre-crisi e pre-social ormai dimenticata si intrecciano le storie di quattro ragazzi – Manuel e i suoi tre cugini – cresciuti insieme a Pietracolora, un minuscolo borgo sulle montagne dell’Appennino bolognese che di fiabesco ha solo il nome. Manuel ha 24 anni, è pigro, senza grandi interessi o ambizioni e incredibilmente bello; e come ogni bellissimo del nostro secolo non può sottrarsi al richiamo del mondo dello spettacolo. Si trasferisce a cercar fortuna in città, a Bologna, dove approda nel mondo della moda e delle discoteche, finché qualcosa non ostacola la sua rapida ascesa nel mondo dello spettacolo e cambia radicalmente la sua vita. A Pietracolora sono rimasti i suoi fedelissimi: Bigio – di cui in paese nessuno ricorda più il vero nome – timido e impacciato, che va sempre in bianco con le donne; poi c’è Pelle, il manovale che si finge immobiliarista; e infine Canna, oppresso da una fidanzata che parla solo di matrimonio. Attorno a loro ruota una ridda di personaggi senza tempo: il Poeta, Sanluca, Frate Frollo, con le loro vicende dal sapore epico e giocoso. E accanto ai loro racconti, ne scivolano altri che fanno meno sorridere, come quello della Vispa Teresa, una storia di “ordinaria violenza”, come tante mai denunciata.

“Il Conte” (ed. Il Fiorino), ambientato tra il 2004 e il 2005, era nato per essere una storia contemporanea, mentre ora è quasi un “romanzo storico”, con atmosfere d’altri tempi: “Ho scritto questo romanzo più di dieci anni fa ed è rimasto nel cassetto per tanto tempo. Riprendendolo in mano di recente, mi sono resa conto di quanto sia cambiata la nostra vita dai primi anni del nuovo millennio. Manuel, il protagonista, si muove in un mondo che non riconosco più – spiega l’autrice Silvia Vaccari, anche lei emiliana – Quindi, per far sì che fosse davvero lo specchio di un’epoca passata, l’ho in buona parte riscritto, cercando di dargli una connotazione storica più evidente. Quella che descrivo è un’Italia opulenta e “cicala”, del tutto ignara dell’abisso in cui da lì a poco sarebbe precipitata. Un’Italia di Porsche ostentate, di cellulari chiassosi, che oggi ci strappa un sorriso e in fondo anche un po’ di malinconia”.

L’ambientazione è tutta emiliana e si snoda tra il capoluogo e la provincia: molti i luoghi noti di Bologna (via Piella e la finestrella sul Navile, lo storico locale Matis, il ristorante Serghei), moltissimi quelli sonosciuti di Pietracolora e dell’appennino bolognese. Qui un tempo le storie di paese passavano da una generazione all’altra attraverso gli aneddoti narrati alla sera nei cortili, addirittura nelle stalle. Poi teatro dei racconti di paese sono diventati i vari Bar Sport, i locali. Oggi i social network hanno cambiato gli stili di vita e sono arrivati ad omologare le abitudini dei piccoli paesi di provincia a quelli delle grandi città, come sottolinea l’autrice: “Non c’è più la voglia ritrovarsi alla sera in una piazzetta o al tavolino di un bar a ridere di racconti fiabeschi e strampalati, in cui il narratore di turno ogni volta aggiunge una buona dose di esagerazione o fantasia, fino a renderli epici e grotteschi. Mi piace l’idea, con il mio romanzo, di poterne salvare qualcuno”.

Il Conte in tre “book short”: leggere, guardare, ascoltare
Silvia Vaccari non si è fermata alla scrittura, ma si è inventata un modo innovativo di valorizzare il suo romanzo: “Il Conte”, oltre che letto, può essere guardato e ascoltato. Per sottolineare alcuni passaggi chiave del libro ha realizzato tre “book short”, brevi video in cui attori interpretano i diversi personaggi e una voce fuori campo legge il testo narrativo: non si tratta dunque di booktrailer, né di un audiolibro, anche se l’idea di Silvia ha intercettato una tendenza. E’ di qualche giorno fa, infatti, la notizia che sono in forte aumento gli ascoltatori di audiolibri: sono cresciute del 28,3% le persone, dai 15 ai 75 anni, che nel 2019 affermano di aver ascoltato audiolibri, pari al 9% (circa 4,1 milioni di persone) di chi si considera lettore*. L’autrice ha fatto un passo ulteriore, dando un volto ai personaggi e una regia a parti significative della storia: i primi due book short sono già online e si possono vedere sul canale Youtube dedicato (alla pagina Il Conte di Silvia Vaccari), mentre il terzo – che riprende un passaggio particolarmente delicato – è in uscita a giorni.

Silvia Vaccari vive a Bomporto, nella bassa modenese, e lavora da anni nella grande distribuzione. Il Conte è il suo secondo libro; il primo, il romanzo storico “L’Imperatrice”, è stato pubblicato da Fazi Editore nel 2015 e ha venduto diverse migliaia di copie. L’autrice di definisce una “cantastorie senza tempo”: alcune delle vicende che narra in questa nuova pubblicazione le sono state raccontate, ad altre ha assistito, ad altre ancora ha preso parte: ha fatto un copia-incolla di qualche brandello di memoria e l’ha condito con un pizzico di ironia e una buona dose di fantasia.

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