Salute

Tè nero: un pieno di antiossidanti

È il più conosciuto tra tutti i tè, bevuto per la prima colazione o per quando si ha voglia di una pausa rigenerante, letteralmente  immancabile in qualsiasi negozio dedicato al mondo dei tè e negli e-shop specializzati in vendita tè online: parliamo del tè nero, il risultato dei raccolti soprattutto delle coltivazioni indiane e dell’isola dello Sri Lanka (Ceylon).  Il modo corretto per definirlo sarebbe, in realtà, quello di “tè rosso”: il colore nero viene infatti conferito dall’ossidazione, processo a cui tutti gli altri tipi di tè (verde, bianco, giallo, azzurro) non vengono sottoposti affatto o solo parzialmente. Ecco qualche informazione in più sul tè nero: come viene coltivato, quali benefici possiede e come va bevuto.

Lavorazione del tè nero: tutte le fasi

Le foglie di tè vengono innanzitutto raccolte – la regola è: le ultime due foglie e la gemma all’apice della pianta – e sottoposte ad un primo appassimento all’interno di contenitori metallici per 8-12 ore. Vengono poi arrotolate attraverso degli appositi rulli, poi private di piccioli e nervature, al fine di conservare esclusivamente la polpa. A questo punto le foglie vengono fermentate ed ossidate, dopo esser state poste su tavoli a una temperatura di 40 gradi e spruzzate di acqua (è in questo passaggio che il tè assume la tipica colorazione rosso scuro). Dopo due o tre ore le foglioline di tè vengono spostate su dei nastri trasportatori, che procedono all’essicazione per una decina di minuti a 90 gradi. Alla fine le foglie di tè nero vengono macerate e poi selezionate da un setaccio per essere confezionate.

I benefici del tè nero: antiossidanti e proprietà salutari

Sebbene negli ultimi anni soppiantato in Occidente dall’uso di tè verde, il consumo di tè nero resta una forte abitudine nelle popolazioni orientali (specie in India e Cina), oltre che in Gran Bretagna. In effetti numerose sono le sue proprietà benefiche, prima fra tutte quella di possedere molti elementi antiossidanti, tra cui i flavonoidi. Questi ultimi contrastano l’ossidazione cellulare, opponendosi alla formazione dei radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento e di altre patologie come ictus e disturbi cardiovascolari. Sono inoltre in corso degli studi sulla prevenzione dei tumori da parte dei flavonoidi del tè nero (caratteristica già appurata per alcuni antiossidanti contenuti nel tè verde). Quello che è certo, provato da esperimenti scientifici, è che bere quattro tazze di tè nero al giorno abbassa il rischio di coaguli sanguigni nel cervello di circa il 21%, e con essi il rischio di ictus, Va però considerato che il tè nero contiene molta teina rispetto, ad esempio, al tè verde. La teina è l’equivalente della caffeina, e una tazza di tè nero contiene poco meno caffeina che una tazzina di espresso. Sarebbe bene dunque che persone molto sensibili, ipertesi, anziani e bambini evitassero il consumo di tè nero, o lo limitassero soltanto al mattino (uno dei tè neri più famosi, non a caso, è “L’english breakfast“). Un’ultima annotazione va fatta, infine, riguardo all’assimilazione del ferro: il tè nero ne limita infatti l’assorbimento nel sangue, quindi sarebbe bene evitarlo da parte degli anemici.

Come si beve il tè nero: il rituale della lentezza

Diciamo subito che preparare dell’acqua calda ed immergervi una bustina di tè nero NON è bere tè. L’ideale sarebbe consumare sempre del tè in foglie, da preparare con teiera. La quantità consigliata è quella di 1 grammo ogni 100 ml di acqua, quindi per una caraffa di mezzo litro, 5 grammi di tè possono bastare (poi dipende dai gusti individuali e dalla tipologia di tè nero). L’acqua deve essere oligominerale o, meglio, minimamente mineralizzata: più basso è infatti il suo residuo fisso più il gusto e l’aroma del tè verrà fuori, mentre la temperatura può raggiungere anche i 90-100 gradi. Questo vale solo per il tè nero, mentre ad esempio per i tè verdi o bianchi la temperatura di infusione dell’acqua dovrà essere molto più bassa (al massimo 80 gradi). La teiera va preriscaldata e quindi riempita con l’acqua calda. A questo punto si lascia il tè in infusione per circa 5-6 minuti (non di più, altrimenti il gusto del tè nero diventerà amaro) e poi si versa direttamente in tazza se si utilizza un infusore. Chi non lo utilizza dovrà munirsi di un colino a maglie strettissime. La degustazione del tè dovrà avvenire, secondo i puristi, senza alcuna aggiunta di latte o zucchero o limone, pena lo snaturamento de vero sapore della bevanda.

Hamlet

"Amo ricercare, leggere, studiare ogni profilo dell'umanità, ogni avvenimento, perciò mi interesso di notizie e soprattutto come renderle ad un pubblico facilmente raggiungibile come quello della net. Mi piace interagire con gli altri e dare la possibilità ad ognuno di esprimere le proprie potenzialità e fare perchè no, nuove esperienze." Eleonora C.

Related Articles

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close
Privacy Policy Cookie Policy