Comunicati Stampa

Coronavirus Confartigianato Edilizia Sardegna invita a sicurezza

CORONAVIRUS – EDILIZIA – Le costruzioni sarde pronte a sospendere i
cantieri: impossibile lavorare in sicurezza. L’appello di Giacomo
Meloni (Presidente Confartigianato Edilizia): “Dobbiamo essere
responsabili ma non lasciateci soli”. Le richieste alla Politica per
il sostegno alle attività colpite. Il comparto sardo: 22.378 imprese
attive di cui 13.011 artigiane.

“Senza la possibilità di lavorare in sicurezza, siamo pronti a
sospendere i cantieri”.

E’ chiaro e netto il messaggio che Giacomo Meloni, Presidente di
Confartigianato Edilizia Sardegna, lancia alle imprese edili artigiane
dell’Isola e alla Politica, nel rispetto delle norme di sicurezza per
imprenditori e dipendenti, imposte dal Decreto dell’11 marzo 2020 e
dal Protocollo del 14 marzo, per la prosecuzione delle attività
produttive.

“Alle aziende del settore ripeto: valutiamo l’opportunità di
interrompere l’attività lavorativa – continua Meloni – dobbiamo essere
responsabili e disponibili a dare un attivo contributo al contrasto
dell’epidemia. Se ciò comporta mettere in atto la drastica misura
della sospensione di ogni attività nei cantieri, dobbiamo essere
pronti a farlo. Fatte salve le situazioni di urgenza ed emergenza, le
imprese edili devono considerare la temporanea sospensione della
propria attività”.

Un settore, quello dell’edilizia in Sardegna, che stava lentamente
uscendo dalla crisi del 2008 che cancellò, quasi di colpo, un terzo
delle realtà imprenditoriali.

Gli ultimi dati del settore, infatti, parlano di 22.378 imprese
attive, di cui il 58,1% artigiane (13.011 realtà), che impiegano oltre
40mila addetti. Tra il 2008 e il 2017, il comparto ha perso il 34,4%
della sua forza, con oltre 22mila imprese che hanno cessato
definitivamente l’attività, lasciando per strada più di 45mila
addetti. Il comparto ha anche subito un crollo verticale anche del
valore aggiunto: tra il 2007 e il 2016 è calato del 27,7%,
corrispondente a un mancato giro d’affari di 652 milioni di euro.
Infatti, se nel 2007 era di 2 miliardi e 351milioni nel 2015 è passato
a 1 miliardo e 657 milioni. Nel 2017 l’incidenza sul valore aggiunto
delle Costruzioni sull’economia regionale della Sardegna è stata del
5,6%.

Sono tante le problematicità riscontrate da Confartigianato Edilizia
Sardegna tra le imprese e nei cantieri; l’impossibilità di reperire
idonei dispositivi di protezione individuale necessari per eseguire le
lavorazioni che richiedono una distanza inferiore a 1 metro; il
problema di garantire tale distanza all’interno dei mezzi di trasporto
collettivo dei lavoratori; la complicata gestione e sanificazione di
servizi vari (bagni, spogliatoi, mense, ecc.). A ciò si aggiungono gli
impedimenti derivanti dal mancato approvvigionamento dei materiali da
costruzione diretti ai cantieri per via della chiusura dei magazzini
di vendita, oltre ai posti di blocco.

“Quotidianamente riceviamo segnalazioni di colleghi che non riescono
più a portare avanti i lavori – prosegue Meloni – per l’impossibilità
di assicurare in tutti i cantieri edili le indispensabili misure di
sicurezza e di tutela della salute dei lavoratori”. “Infatti – spiega
il Presidente – l’organizzazione del cantiere spesso non consente di
conciliare la prosecuzione dell’attività con le disposizioni stabilite
dai DPCM e dal Protocollo del 14 marzo, come deve avvenire, per
esempio, per la sanificazione periodica degli ambienti o la messa a
disposizione di gel igienizzanti”.

Da questa situazione, le richieste di Confartigianato Edilizia al
Governo per l’adozione di una serie di misure a sostegno delle realtà
interessate, tra cui l’ampliamento dei limiti e delle possibilità di
utilizzo degli ammortizzatori sociali ai lavoratori del settore su
tutto il territorio nazionale per l’anno in corso; la sospensione di
tutti gli adempimenti e dei versamenti tributari, previdenziali,
assistenziali e di qualsiasi altra natura in scadenza; la sospensione
di tutti i termini contrattuali; la garanzia di fornire la necessaria
liquidità alle imprese con una moratoria effettiva e automatica di
tutti i debiti e l’attivazione di pagamenti immediati per i cantieri
che saranno costretti a interrompere l’attività

Poi l’appello finale alla Politica e alle Amministrazioni: “Da soli
non ce la facciamo – conclude Meloni – per il futuro delle imprese e
del sistema economico isolano e italiano, un’azione così pesante e
così incisiva, non può essere affrontata in solitudine”.

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