Società

Sulle orme degli avi, il sogno degli oriundi si chiama Rosso Passaporto

C’è un’Italia fuori dall’Italia: sono 80 milioni gli oriundi (due terzi in America Latina), discendenti dai nostri connazionali emigrati. È loro diritto chiedere la cittadinanza e il passaporto italiano. Ma l’iter è lungo e tortuoso, con attese che durano anni.

Janaina Traversim Gomes De Lima, trentenne dello Stato di San Paolo del Brasile, origini metà italiane e metà portoghesi, di anni ne ha atteso addirittura dieci. Così, una volta in Italia, per risolvere il problema, ha pensato di creare un’agenzia di consulenza e disbrigo pratiche specializzata nel riconoscimento della cittadinanza italiana che riuscisse ad accorciare i tempi d’attesa fino a sei mesi circa.

“Rosso Passaporto”, questo il suo nome, ha aperto i battenti a Ragusa nel 2016. Da allora si è occupata di oltre 200 pratiche: uomini, donne, famiglie che, grazie a quel libretto dalla copertina rosso vinaccia, hanno potuto trasferirsi nella terra degli avi, riscoprire le loro radici e godere delle opportunità che il nostro Paese offre. L’attività opera sul territorio nazionale e all’estero. Vi ricorrono sopratutto stranieri benestanti. Il mercato potenziale è vastissimo. Significativo anche l’impatto economico per i territori in cui i nuovi cittadini si trasferiscono. Un’idea imprenditoriale brillante, quella di Janaina, che ha trasformato un problema in un’opportunità.

La sua storia inizia da lontano. Nel 1920 la famiglia Traversin lascia Padova per trasferirsi in Brasile, inseguendo il sogno di una vita migliore. Per l’anagrafe del nuovo Paese, diventa Traversim. Ma non perde l’attaccamento alla terra d’origine. L’eredità di storie e memorie, ricette e vocaboli d’Italia passa dai genitori ai figli. Anche Janaina, quarta generazione, si affeziona all’Italia. E nel 2010 intraprende a ritroso il viaggio degli avi. A Padova, dove arriva per l’Erasmus, completa gli studi in Assistenza Sanitaria. Si specializza in materia di Immigrazione e Cittadinanza Italiana. E viaggia per tutto lo Stivale. Fino a Ragusa. Dove avvia “Rosso Passaporto”. L’agenzia, oltre diffondere la cultura italiana, fa anche da argine all’emigrazione illegale e alla falsificazione di documenti.

«Offriamo ai nostri clienti – spiega la titolare – una consulenza professionale per l’ottenimento della cittadinanza in 3-6 mesi. Ci occupiamo di facilitare e sveltire le relative pratiche amministrative, producendo documenti e certificazioni, anche in traduzione giurata. Un numero rilevante di richieste di cittadinanza proviene da discendenti che vivono in Paesi come il Brasile e l’Argentina, che nel passato hanno ospitato numerosi italiani. Sono principalmente persone con buone disponibilità economiche e finanziarie, dato che il cambiamento di vita è molto oneroso. Le motivazioni? Oggi quei Paesi versano in condizioni socio-economiche difficili, dominati da precarietà e incerte prospettive future».
Durante il periodo di permanenza in Italia, l’agenzia assicura ai suoi ospiti un soggiorno in appartamenti dotati di tutti i comfort. «Ci occupiamo del loro benessere – prosegue – favorendo l’integrazione con il contesto di riferimento, mediante corsi di lingua italiana, eventi e attività turistiche alla scoperta dell’arte e della cultura italiane».

Un sogno, quello di molti oriundi, che il Coronavirus sta trasformando in un incubo. «C’è chi ha venduto tutto in Brasile, case e aziende, per trasferirsi in Italia ma non è potuto più partire – racconta Janaina – E chi, invece, è partito per il Brasile per le feste, e non è più rientrato. Al momento ci sono 10 famiglie nel Ragusano appena arrivate, chiuse in casa, in un paese che ancora non conoscono, lontano dai propri cari rimasti in Brasile. Per questo ci stiamo adoperando con corsi di lingua online e attività sociali in rete per alleviare il loro disagio».

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