Big data ed epidemia: Google ci insegna a capire il coronavirus
Google è una enorme risorsa a saperla usare bene. Esiste un modo, che non tutti sanno giustamente, per capire quali siano le parole più cercate sul motore di ricerca numero uno al mondo.
L’analisi delle parole di ricerca non è segreta, non è misteriosa: è pubblica basta sapere cosa fare.
E’ grazie allo studio delle tendenze di queste parole che Seth Stephens-Davidowitz, economista, in un interessante editoriale sul NewYork Times ha spiegato come, a suo avviso, si è svolta l’epidemia in Italia.
E’ ormai noto che restare senza olfatto è uno dei sintomi del Covid19 ed infatti la ricerca sulla perdita di olfatto è saluta tantissimo. Probabilmente un’analisi dei big data avrebbe favorito il contenimento?
L’analisi è stata svolta in più Paesi del mondo e la tendenza della ricerca “non sento odore” sembra essere stata molto importante ed elevata, un pò come l’andamento dei tassi della malattia.
Un interessante uso dei big data da derivazione semantica molto importante se si pensa che la ricerca sulla frase sembra essere compiuto prima che in Italia fosse noto il sintomo.
Google dunque potrebbe aiutarci a capire come si muove il virus? Così sembra