Pasqua 2020 L’Arte svelata di Guadagnuolo intorno alla Sacra Sindone al tempo del Coronavirus
Nell’attesa della Resurrezione di Cristo, che ci liberi dal male, dal dolore e dalla morte
L’arte contemporanea internazionale con l’artista Francesco Guadagnuolo tramite le sue due opere “Il Volto di Manoppello nella possibile identificazione con il Velo della Veronica” e “Il Volto di Manoppello nella possibile identificazione con il Volto della Sindone”, si unisce alla contemplazione della Sacra Sindone.
L’Arcivescovo Mons. Cesare Nosiglia, Sabato Santo 11 aprile 2020 alle ore 17,00 in diretta televisiva e su Internet da Torino pregherà davanti alla Sindone e tutto il mondo potrà vedere l’immagine del Sacro Telo. Una venerazione straordinaria della Sacra Sindone davanti al Cristo delle sofferenze, nel tempo del Coronavirus che coinvolge l’umanità intera.
Secondo alcuni studiosi il Volto di Manoppello combacia con il Volto della Sindone. Inoltre si sostiene che il Volto della Sindone e quello segnato sulla Veronica siano gli stessi scoperti su tutte le iconografie del passato. Guadagnuolo lavorando nelle due opere una nell’identificazione con il Volto della Veronica e nella seconda con il Volto della Sindone, una in positivo e l’altra in negativo, per la quale ha usato il metodo della lastra fotografica sperimentando, per la prima volta, un colore neutro che reagisce al buio in forma ‘luminescente agravitazionale’. Ciò ha sorpreso lo stesso Guadagnuolo dopo averlo realizzato, nell’attimo dello spegnimento della luce si è trovato davanti al Volto della Sindone.
Così scrive il Teologo olandese Bonifacio Honings ocd: «…Francesco Guadagnuolo, trovandosi di fronte al Volto di Manoppello, vede Cristo prima della passione. Il suo sguardo artistico dipinge, in un primo momento, il Volto dei volti tutto luminoso. Un’idea veramente ispirata, perché ci riporta al volto trasfigurato sul monte Tabor, come ce lo raccontano, per rilevarne l’importanza, i tre evangelisti Luca, Matteo e Marco […].
Guadagnuolo accentua questa rivelazione di Dio-Amore in un volto tutto Luce, che penetra le tenebre del mondo e illumina le menti umane. Molto espressivi sono due momenti, nei quali vengono abbinati un volto, profondamente segnato dal dolore fisico e morale, con un volto completamente trasfigurato di splendore di luce. È il volto, segnato dall’obbedienza fino alla morte, e il volto innalzato sopra tutte le cose, seduto alla destra del Padre, perché ognuno pieghi le ginocchia e ogni lingua proclami per la gloria di Dio Padre: Gesù Cristo è il Signore. (cfr. Fil 2, 9-11). Un momento conclusivo, veramente geniale, è il Volto di Manoppello e la sua identificazione luminosa con il volto della Sindone. Il volto, prima della passione, sfigurato dell’Ecce homo e senza vita sulla Croce, è trasfigurato in un volto di Dio-Amore. In questi vari momenti, Francesco Guadagnuolo ha saputo esprimere, in sintesi, il messaggio dell’Enciclica “Deus Caritas est” di Benedetto XVI. Come un discepolo di Emmaus del terzo millennio, egli ha saputo presentare come la vita, la morte e la risurrezione del volto dei volti rivela che Dio È Amore!».