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L’Unione del Magreb Arabo: Una istituzione da rilanciare per il bene di tutti

’Unione del Maghreb Arabo (UMA) è nata il 17 febbraio 1989 da un incontro a Marrakech tra i cinque Stati membri Tunisia, l’Algeria, il Marocco, la Libia e la Mauritania. Dal punto di vista economico rappresenta un mercato potenziale  di cento milioni di consumatori, ma putroppo resta la regione meno integrata del continente africano.  Tutti gli indici farebbero pensare che questa istituzione potrebbe rappresentare un punto di forza per l’intero continente africano. Infatti, l’unione africana non scorgerebbe una maggiore integrazione regionale ma anzi, sarebbe un volano per l’intero continente . Se escludiamo i problemi attuali della Libia , ma facciamo un discorso più concreto possiamo vedere con certezza come tutte le nazioni che partecipano all’Unione del Magreb Arabo (UMA) hanno caratteristiche sociali e culturali simili. Per primo il fattore religioso, come ho sempre sostenuto un osservatore esterno non deve valutare un contesto con i propri occhi ma deve immergersi nella realtà che vuole analizzare come se ne fosse partecipe. Con questo presupoosto possiamo vedere come tutte le nazioni dell’ UMA condividono la stessa apparenza al mondo sunnita e la più parte aderisce al scuola malikita , elemento questo di stabilità perché si parte da una visione della cosa pubblica , della sfera civile come impegno per realizzare anche un disegno di natura spirituale. Inoltre, la comune appartenza sunnita malikita permetterebbe di rafforzare anche all’esterno la concezione autentica dell’islam come religione di pace, sradicando sul nascere ogni forma di integralismo magari incrementando ed ampliando strutture come l’Istituto “Mohammed VI” per imam, predicatori e predicatrici che già ora sono a disposizione di tutti ma facendolo divenire uno dei pilastri dell’UMA.

Secondo aspetto il rilancio dell’ UMA potrebbe rappresentare un elemento nuovo nella geopolitica internazionale partendo proprio dalla risoluzione di una problema che tocca da vicino una delle nazioni che ne fa parte , ovvero la Libia. Se l’UMA fosse in grado di risolvere al suo interno la stabilizzazione della Libia questo sarebbe una vittoria per il magreb e per l’Africa intera. Infatti, sarebbe la prima volta che non ci sarebbe bisogno di un intervento esterno per risolvere le questioni interne al magreb . Terzo aspetto l’UMA potrebbe essere soggetto di un rilancio economico in grado di rendere la regione autosufficiente sotto molti aspetti non ultimo quello socio sanitario. La recente crisi pandemica di Covid 19, ha mostrato che questo è possibile. L’azione di Sua Maestà Mohammed VI che nel breve volgere di poco tempo è riuscito a rendere non solo il Regno autosufficiente sul piano della produzione di dispositivi medici e di sicurezza ma in grado di offrire assistenza. Questo dimostra che il Magreb può essere in grado di essere motore dell’Africa . Quarto aspetto l’UMA sarebbe il ponte naturale di congiunzione tra Unione Europea e Africa, il luogo di incontro tra il Nord e il Sud del mondo in quadro nel quale l’Africa, accanto a Europa, Russia, Cina, USA e America meridionale rappresenterebbe uno dei nuovi poli della geopolitica internazionale. Tutto questo è possibile? la mia risposta è positiva , volere è potere . Nel 2014 Sua Maesta Mohammed VI in un suo viaggio in Tunisia ha sottolineato la necessità degli accodi tra le nazioni del Magreb . Come sottolineato anche dall’ex presidente della Tunisia, Moncef Marzouki , occorre rilanciare l’UMA partendo dal rilancio delle libertà circolazione tra in pesi UMA, dalla libertà di lavoro, di proprietà e di voto e partecipazione alla vita democratica nei paesi dell’UMA. . Sua Maestà Mohammed VI ha molto a cuore le sorti dell’Africa, è un uomo, Sovrano, un capo di Stato che guarda avanti. La cosa particolare di questo Sovrano che meglio interpreta lo spirito del Marocco è che non solo vuole bene al proprio popolo ma vuole bene all’ Africa e al Magreb . Sua Maestà e con esso il popolo del Marocco credono ancora nella bontà del progetto dell’UMA , non con spirito di prevalenza , non con volontà di egemonia ma con spirito di servizio ,  quello spirtio di servizio che è proprio della tradizione sunnita malikita dove l’uomo sia esso il Capo di uno Stato o il semplice cittadino è costantemente in equilibrio tra , per utilizzare le parole del magrebino Sant’Agostino teso tra la città dell’uomo e la città dell’Onnipotente” se solo si riuscisse a sbloccare le ultime resistenze per un rilancio dell’UMA sono convinto che si realizzerebbe uno dei grandi sogni e desideri di Sua Maestà Mohammed VI . Certo alcuni segni, alcuni passaggi ci sono , magari sembrano irrilevanti ma che fanno ben sperare . Veniamo alle concolusioni, cosa si può fare , credo che per prima cosa sia necessario una maggiore attenzione dell’Europa al Magreb nel suo complesso secondo promuovere ogni tentativo di dialogo , invece che proporre incontri pubblici con coloro che cercano la divisione , sarebbe il caso di sostenere e promuovere momenti di dialogo tra le parti . Sono anche convinto che una Regione come la Lombardia che ospita una comunità marocchina, algerina, tunisina numerosa debba essere un luogo di incontro . Rilanciare dal basso la costruzione di ponti non di muri. Tutto ciò che divide è frutto del male, quello che unisce è gradito all’Onnipotente. Sono convinto che sia possibile organizzare nell’autonno in Lombardia un momento di riflessione e di dialogo sul UMA in Lombardia coinvolgendo le parti in causa . Certo non servirà a rilanciare l’organizzazione ma a gettare dei semi che ci auguriamo , con l’aiuto dell’Onnipotente possano essere semi di Pace  

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Marco Baratto

Nato a Milano , Laureato in Legge. Si interessa di storia dei rapporti tra l'Europa e il Mediterraneo.

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