Polizia Penitenziaria: Urge Sostegno
Non si fermano le aggressioni nelle carceri, i candidati del concorso 2019: “La Polizia Penitenziaria ha bisogno di sostegno”
Quello che succede all’interno degli istituti penitenziari è molto grave. Le numerose aggressioni nei confronti degli agenti della Polizia Penitenziaria dovrebbero sensibilizzare gli organi di competenza sulla condizione critica con la quale sono costretti a lavorare ogni giorni gli agenti che, in questo momento buio hanno bisogno di un sostegno da parte dello Stato.
Polizia Penitenziari: aggressioni eccone alcune
Le aggressioni, purtroppo, sono ancora tante e si verificano quasi ogni giorni. Gli ultimi avvenimenti, infatti, si sono verificati nei giorni scorsi: nella casa circondariale di Taranto, per esempio, un detenuto di origini partenopee, in preda ad un raptus di follia, ha aggredito tre agenti di Polizia Penitenziaria che sono dovuti ricorrere alle cure del pronto soccorso. Altro avvenimento, invece, si è verificato nel carcere di Uta, dove un detenuto violento avrebbe aggredito e ferito un agente ed un ispettore. “E’ uno stillicidio di aggressioni, occorrono interventi concreti”, spiega il segretario regionale Uilpa Michele Cireddu.
Alla luce dei recenti fatti di cronaca, anche i candidati del concorso di Polizia Penitenziaria 2019 esprimono solidarietà alla Polizia Penitenziaria costretta ad operare in condizioni di estrema difficoltà. “La Polizia Penitenziaria ha bisogno di sostegno. Noi siamo pronti ad espletare la seconda parte concorsuale e servire lo Stato”; è questo l’appello lanciato dai ragazzi al sottosegretario alla Giustizia Vittorio Ferrarsi, al Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, al Capo del Dap Bernardo Petralia e al suo vice Roberto Tartaglia, con la speranza che si possano prendere provvedimenti urgenti per colmare la carenza degli organici che, ormai da troppo tempo risulta essere una delle cause principali di aggressioni. Gli stessi ragazzi del concorso 2019, infatti, chiedono un ulteriore aumento dei posti, rispetto alle 650 assunzioni già autorizzate dal Decreto Rilancio attraverso lo scorrimento della loro graduatoria, che garantirebbe maggiori risorse nelle carceri a costi piuttosto irrisori per lo Stato.
Ferlita Domenico