Libri, Christiana Pedersoli: mio padre Bud, uomo di grande passione e curiosità
La figlia dell’attore scomparso nel 2016: “Ha fatto sorridere i bambini e riunire le famiglie”
Roma, 25 agosto – “Inizialmente non avevo nessuna intenzione di scrivere un libro. È stato più un viaggio introspettivo, un bisogno di mettere per iscritto i miei ricordi, i nostri momenti passati insieme, degli aneddoti di vita. Una sorta di diario che io ho iniziato a fare, forse perchè era così predominante la figura di Bud Spencer in confronto a quella di Carlo Pedersoli, di mio padre, che avevo bisogno di far riemergere i miei ricordi”. Christiana Pedersoli presenta ai microfoni di Isoradio, intervistata da Elena Carbonari, il suo libro “Bud. Un gigante per papà”, edito da Giunti.
“All’estero mio padre è tuttora un idolo. Ogni volta che partiva – racconta la figlia di Bud Spencer – gli mettevano fino a cinque guardie del corpo. Ad accoglierlo folle di gente che lo hanno amato tantissimo forse non soltanto come attore, ma anche come persona, come ha condotto la sua vita, con il suo modo di essere, con la sua personalità. La critica cinematografica italiana li ha snobbati fino ad un certo punto, poi per fortuna Ermanno Olmi li ha riscattati nel 2010, con quella lettera meravigliosa che gli ha dedicato, la sera del David di Donatello”.
“Anch’io ripassando tutta la vita di papà ho scoperto tantissime cose nuove” ammette Christiana Pedersoli, che il 28 agosto presenterà il suo libro all’ottava edizione di Passaggi Festival della Saggistica, il più grande evento estivo italiano dedicato al libro, diretto da Giovanni Belfiori, che si terrà a Fano dal 26 al 30 agosto. “Tutte le persone che lo amano potranno scoprire nel libro la vita meravigliosa che lui ha avuto. Un’infanzia molto movimentata che lo ha portato a vivere mille vite in una. Si è trasferito in Sud America, ha partecipato alla costruzione della Panamericana, poi è rientrato in Italia, è stato 10 anni campione italiano (nel nuoto, ndr), ha fatto due Olimpiadi, sempre in Sud America ha vissuto con delle popolazioni indigene, ha conosciuto anche degli sciamani, insomma veramente una vita avventurosa e straordinaria. Mio padre era un uomo di grande passione e grande curiosità, pieno di allegria e positività e sicuramente l’insegnamento più grande che ha lasciato è quello di accettare la vita così come veniva, con tutto ciò che c’è di buono e di male, ma cercando sempre di trasformare in positivo ciò che era negativo e di andare sempre avanti senza compatirsi. Questo è stato il suo successo più grande nel quale è riuscito pienamente. Poi ha fatto sognare anche gli altri, ha fatto sorridere i bambini e riunire le famiglie”.
“Amava soprattutto mangiare” ricorda Christiana Pedersoli. “Aveva scritto anche un libro “Mangio ergo sum”, in contrapposizione a Cartesio perché lui diceva che se non si mangia non si può nemmeno pensare. Ogni tanto si dilettava anche a cucinare e quindi ho scritto nel libro delle poche ricette che lui amava moltissimo sia fare che mangiare”.
“Ho spedito il libro a Terence Hill ma non so ancora se l’ha letto, non ho avuto riscontri. Probabilmente lo incontrerò i primi di settembre. Come nonno – svela a fine intervista la figlia di Bud Spencer – era un nonno molto affettuoso, molto divertente. Vi racconto un aneddoto simpatico che faceva con i nipoti. Poiché lui studiava molto e si documentava molto conosceva tutte le capitali del mondo e spesso con i nipoti a tavola faceva a gara, solo che loro baravano con i cellulari, mentre lui le sapeva tutte a memoria. Non vi dico quando l’ha scoperto…”.