Per la prima volta dalla sua costituzione il Regno del Marocco è entrato a far parte , per la durata di otto anni , del comitato intergovernativa dell’Unesco che si occupa della tutela del patrimonio immateriale . Il comitato ha come scopo di elaborare raccomandazioni per la tutela del patrimonio immateriale dell’umanità. L’elezione del Regno del Marocco rappresenta una ulteriore vittoria della diplomazia marocchina che dopo il vertice inter libico, lo sforzo panafricano durante l’emergenza del Covid 19 si appresta ora ad accedere in questo importante organo delle Nazioni Unite. E’ interessante notare come questa elezione la possiamo anche leggere come un riconoscimento della politica culturale avviata da Sua Maestà nel corso di questi anni. Il Marocco , unico tra i paesi vicini, ha da sempre tutelato la cultura immateriale della Nazione. La stessa Costituzione prevedendo la presenza di un “consiglio nazionale delle lingue della cultura marocchina” permette la tutela, la conservazione e la promozione delle lingue staniere (francese e spagnolo) ma anche di quelle propriamente marocchine il darija, l’amazigh e hassani. Questo aspetto, accanto alla conservazione della memoria del patrimonio ebraico e cristiano fa del Marocco una unicum tra le Nazioni del Nord Africa. Un Paese che sotto la guida di Sua Maestà Mohammed VI, da sempre è terra di incontro tra culture e civilità e da sempre ogni una di queste culture ha potuto trovare tutela e valorizzazione all’interno della nazione marocchina. L’unità della Nazione non viene messa in discussione anzi, proprio la diversità del patrimonio culturale immateriale come le lingue e le usanze arrochiscono questa Nazione .
Marco Baratto
Forum Lombardia Marocco
