Sardegna: cresce la domanda di turismo interno
Turismo, cresce la domanda interna: raddoppiata la presenza dei sardi nelle strutture ricettive isolane
Il caso della CMS: nonostante i tre mesi di lockdown numeri raddoppiati negli alberghi e B&B convenzionati con l’associazione no profit
Biasioli (CMS): “Una maggiore presenza delle famiglie sarde nelle strutture ricettive isolane ha tamponato il sensibile calo di turisti provenienti dall’estero e dalla Penisola”
Una maggiore presenza delle famiglie sarde nelle strutture ricettive isolane ha tamponato, in una stagione inevitabilmente condizionata dall’emergenza sanitaria, il sensibile calo di turisti provenienti dall’estero e dalla Penisola. Lo attestano i dati della CMS, Associazione di Mutuo Soccorso dei Dipendenti pubblici della Sardegna, che ha visto praticamente raddoppiate le prenotazioni negli esercizi turistici convenzionati.
“Gli ultimi dati della Regione Sardegna attestano un calo orientativo del 20% degli arrivi turistici nei mesi di giugno, luglio e agosto – spiega Pasquale Biasioli, presidente della CMS -: non si è trattato di un crollo ma la diminuzione è stata sensibile ed è probabile che con le restrizioni sanitarie richieste dalla Regione sarda, ancorchè impugnate dal Governo, il bilancio di settembre sarà ancora più risicato”.
Eppure, a fronte dei mancati arrivi esterni e delle disdette che continuano ad arrivare in queste ore, ci sono stati tanti sardi che hanno preferito non correre rischi e rimanere in Sardegna. Alla fine di settembre nelle strutture convenzionate con l’associazione no profit sono state prenotate circa 900 camere per quasi 6mila notti e circa 2mila ospiti: un numero addirittura più alto rispetto a quello dello scorso anno e per giunta realizzato in meno di tre mesi per via del lock down.
“I numeri delle prenotazioni sono lievitati – spiega Biasioli–: le strutture convenzionate con la nostra associazione hanno fatturato finora soggiorni per un totale di quasi 400 mila euro. Un successone, considerato che è stato già superato il controvalore dei soggiorni prenotati dai soci della CMS nel corso dell’intero 2019. Questa è stata senz’altro una stagione turistica condizionata dalla paura e quello che è successo ad agosto in Costa Smeralda ha purtroppo confermato la fondatezza di quei timori. Eppure – conclude Biasioli – possiamo affermare che tante famiglie sarde quest’estate hanno preferito prudentemente rinunciare ad una vacanza fuori dall’isola per godersi la bellezza della Sardegna”.