Polisario ed Algeria: aggiornamenti
La Federazione Africana in Toscana (FAT), la Rete delle Associazioni della Comunità Marocchina in Italia (RACMI) e lo Spazio Marocchino Italiano per la Solidarietà (SMIS) informano tutti che da qualche giorno il gruppo separatista Polisario sostenuto dall’Algeria sta intraprendendo una serie di tentativi, manovre e gesticolazioni volti a mettere in pericolo gli interessi degli africani e a perturbare la libera circolazione delle persone e delle merci al valico di Guerguerat, frontiera tra il Regno del Marocco e la Repubblica islamica di Mauritania, situato a nord di Nouadhibou.
In quanto associazioni della società civile africana in Italia, condanniamo fortemente le azioni criminali di questo gruppo separatista e il sostegno algerino volto a creare ricadute negative di tali blocchi sull’approvvigionamento alimentare e su altri prodotti nel mercato dell’Africa occidentale, in particolare mauritano, senegalese e maliano, il che rischia di pregiudicare gravemente il potere d’acquisto dei consumatori africani. Senza dimenticare l’impatto negativo sulla circolazione degli immigrati africani residenti in Marocco e in Europa che attraversano questo valico di frontiera.
Portiamo conoscenza ai paesi africani, al Marocco e alla Mauritania (paese di transito), all’Unione africana, alla Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (CEDEAO), all’ONU e all’Unione europea, che queste manovre ostili rappresentano una guerra dichiarata contro gli africani e rappresentano una flagrante violazione del diritto alla libera circolazione delle persone e delle merci e rappresentano una grave minaccia per la pace e la sicurezza internazionali.
Se, da un lato, apprezziamo il severo richiamo all’ordine da parte dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) che obbliga i miliziani a rimanere nei campi di Tindouf in Algeria, da un altro lato comunichiamo al Segretario generale dell’ONU che si tratta di una vera e propria pirateria organizzata e che i miliziani armati provengono dall’Algeria e, peggio ancora, attraversano ben 1300 km per arrivare a Guerguerat.
Ricordiamo, infine, all’Algeria di assumersi le proprie responsabilità dinanzi ai popoli africani e di controllare le sue frontiere da qualsiasi esportazione di elementi criminali e terroristici verso la strada di Guerguerat.
Siena, 05 ottobre 2020