A cosa può ambire questo Cagliari?
Sono state disputate solo tre partite del campionato di Serie A 2020-2021 ma in casa Cagliari è già diffusa la convinzione che il lavoro da fare sia ancora tanto e che, per farlo, ci sia poco tempo. Con un solo punto sinora conquistato, i rossoblu hanno iniziato nel peggiore dei modi la nuova stagione e la squadra di Di Francesco è già chiamata a invertire la rotta per evitare di ritrovarsi invischiata nella lotta per non retrocedere.
Dal mercato non è arrivato il colpo da novanta
Dopo due stagioni con mister Maran alla guida del progetto tecnico, al termine del passato campionato la società aveva deciso di interrompere il rapporto di collaborazione con l’allenatore trentino e Walter Zenga era stato individuato come l’uomo da cui ripartire. Tra l’ex portierone e la società, tuttavia, non è mai nato l’amore e così in estate la scelta su cui dovesse sedere in panchina è ricaduta su Eusebio Di Francesco. Il tecnico abruzzese, reduce da due esperienze non proprio entusiasmanti a Genova, sponda Sampdoria, e a Roma, sponda giallorossa, è arrivato così il Sardegna con l’obiettivo di rilanciare la propria carriera dopo anni bui. Di Francesco è sicuramente un allenatore di grande prospetto ma la sensazione è che a volte sia un po’ troppo integralista nel voler adattare i calciatori al proprio modulo, il 4-3-3, e non viceversa. I tifosi rossoblu sono quindi estremamente curiosi di scoprire come si comporterà a Cagliari, anche tenuto conto del fatto che nella recente sessione di mercato, eccezion fatta per Godín, in Sardegna non è arrivato nessun giocatore in grado di far compiere alla squadra il salto di qualità. Ounas è un esterno offensivo molto interessante, ma non è sicuramente Radja Nainggolan che, alla fine, è rimasto all’Inter nonostante il giocatore avesse manifestato la volontà di tornare a vestire la maglia rossoblu. A oggi, il 4-3-3 utilizzato da Di Francesco non sembrerebbe adatto al Cagliari, reduce da diversi campionati in cui il modulo maggiormente utilizzato è stato il 4-3-1-2, con João Pedro ad agire dapprima da trequartista e, poi, da seconda punta. Proprio in questo ruolo il calciatore brasiliano ha giocato la scorsa stagione il miglior campionato della propria carriera, mettendo a segno 18 reti decisive ai fini della classifica finale. Di Francesco dovrà quindi essere bravo a mettere João in condizioni di esprimersi al meglio, cosa non riuscita in queste prime tre giornate anche se all’8 di ottobre, secondo le scommesse sulla serie A di Betway, a quota 1,60, la salvezza del Cagliari è ancora considerata una mera formalità.
I rossoblu sono destinati a un campionato di centro classifica?
A differenza di quanto accaduto l’anno scorso, quando il presidente Giulini, anche grazie al sostegno economico del Gruppo Fluorsid, riuscì a investire quasi 40 milioni di euro sul mercato, quest’anno i sardi sono stati costretti a condurre un mercato low cost, anche a causa della difficile situazione economica che sta vivendo il nostro Paese. Certo, i tempi in cui il Cagliari di Gigi Riva riusciva a laurearsi Campione d’Italia sono lontanissimi, ma la sensazione è che comunque Di Francesco abbia a propria disposizione un gruppo molto interessante e competitivo. Il vantaggio dei sardi sulle squadre che sulla carta dovrebbero lottare per non retrocedere è importante, ma è altrettanto importante il divario che oggi separa i rossoblu dalle prime otto squadre del campionato. Il Cagliari si ritrova così a vivere in una sorta di limbo che, tuttavia, potrebbe rivelarsi una trappola, come accaduto in passato anche a Parma e Fiorentina, giusto per fare un esempio. Quando si è destinati a un campionato di centro classifica, trovare le motivazioni che possano garantire una certa continuità di risultati è molto difficile e Di Francesco dovrà essere bravo a far sì tutto vada secondo i piani. Inter, Juventus, Milan, Napoli, Lazio, Atalanta e Roma sembrano destinate a fare un campionato a parte, ciononostante già negli anni passati è accaduto che qualche squadra data per favorita per la qualificazione alle Coppe Europee fallisse clamorosamente l’obiettivo e società come la Fiorentina e lo stesso Cagliari dovranno essere brave a farsi trovare pronte nel caso in cui ciò dovesse accadere di nuovo.
Il campionato è appena iniziato, ma con un solo punto conquistato nelle prime tre gare i sardi sono già costretti a invertire la rotta. I tifosi cagliaritani sperano che già dalla prossima partita la musica possa cambiare e che, soprattutto, questa possa essere la volta buona per dar vita a un progetto ambizioso destinato a durare negli anni.