DPCM e disabilità: nulla di fatto

Nulla di fatto.
La partita continua verso una seconda nuova ondata pandemica che si fa fatica a comprendere su allarmismi e non-azioni.
Veramente c’era l’esigenza sociale di gestire una nuova comunicazione governativa? O abbiamo assistito al consumarsi di una ormai silente ma dichiarata disfatta politica?
Tutto sommato, i ristoranti chiuderanno per sole 5 ore notturne.
Per la scuola, giusto raccomandazioni rimesse al giudizio dei presidi.
Rimandata ai Sindaci anziché ai Prefetti la sicurezza delle città e dei quartieri dalla Movida.
Infine le persone con disabilità e le loro famiglie: il già sbandierato “arrangiatevi”, condito da tono e faccette della più consumata talk-TV.
Non per suggerire esegesi o conclusioni di parte, lasciamo ad ognuno la comprensione del discorso del Presidente Conte. Nello specifico:
“Prestiamo e continueremo a prestare massima attenzione alle persone con disabilità e alle loro famiglie. Siamo pienamente consapevoli delle difficoltà che stanno attraversando.
Saremo sempre vicini ai loro bisogni, alle loro esigenze. Dobbiamo impegnarci. La situazione é critica. Il governo c’é, ma ciascuno deve fare la propria parte e tutti insieme riusciremo a superare questo momento difficile.”
Con la Pandemia e il lockdown in particolare, le persone con disabilità sono state fra le persone meno rispettate nei loro diritti. E con loro, i Caregiver familiari, colpevolmente dimenticati.
“Il Governo c’è”
Ci sarebbe da dirlo ai bambini sui banchi di scuola ancora senza insegnanti di
sostegno.
“Il Governo c’è”
Ci sarebbe da dirlo ai caregiver familiari ai quali i centri diurni chiusi hanno dato
l’ultimo colpo di grazia.
“IL Governo c’è”.
Ci sarebbe da dirlo a tutte le persone con disabilità chiuse nelle Rsa a cui sono già
iniziati i divieti di visita dei familiari.
Sarebbe stata una nuova buona occasione per fare qualcosa di utile. Almeno tacendo.