IL PREMIO GIUSEPPE BERTOLUCCI 2020 A MARIANNA FONTANA
La palma dell’VIII Premio Giuseppe Bertolucci alla migliore attrice europea tra le nuove generazioni è stata assegnata ieri sera da Mario Martone a Marianna Fontana nell’ultima sera di apertura del Teatro Argentina di Roma prima delle restrizioni del DPCM del 24 ottobre in vigore da oggi
Marianna Fontana si è aggiudicata ieri sera l’VIII Premio Giuseppe Bertolucci alla migliore attrice europea tra le nuove generazioni. Intitolato al regista che ha dato tanto impulso al Premio Reiter e ha ideato il Festival omonimo, il prestigioso riconoscimento è stato assegnato ieri sera presso il Teatro Argentina di Roma dal Padrino Mario Martone, nell’ultima sera di apertura prima delle restrizioni del DPCM del 24 ottobre in vigore da oggi.
Il Premio è stato attribuito grazie al sostegno di BPER Banca da una giuria di esperti presieduta da Ennio Chiodi e composta da Rodolfo di Giammarco (la Repubblica), Gianfranco Capitta (il Manifesto), Maria Grazia Gregori (l’Unità) e Fabrizio Grosoli e dalla direttrice artistica della manifestazione Laura Marinoni, che ha motivato così la scelta della vincitrice del Bertolucci: “Marianna Fontana riceve oggi un premio in qualche modo doppio. Era stata già convocata, proprio in questa sala, per la straordinaria performance teatrale ne “La cupa” di Mimmo Borrelli. Uno spettacolo “capitale” per la nostra scena, per dimensioni, ricchezza di senso, ensemble di attori che si confrontavano con parole misteriose ed evocative. In quel contesto Marianna, predominante figura femminile, elevava lo spettacolo letteralmente “al cielo” cantando e rendendo “cantabili” i temi più oscuri della psiche umana, quasi inno alla vita e alla possibilità di elevarla. Poi per lei, che già aveva riscosso un successo personale assieme alla sorella gemella Angela nel film “Indivisibili” di Edoardo De Angelis, è arrivata la “Capri Revolution” di Mario Martone. Un racconto fantastico quanto verisimile per i suoi legami con la storia di quel primo ‘900, dove la ragazza educata e costretta a governare le pecore sull’isola azzurra, si fa rappresentante di un intero paese, che dalla povertà e dall’ignoranza matura il legame con la cultura, i suoi profeti arrivati dall’estero, le speranze di una vita migliore e più ricca. Il suo volto e il suo corpo vivono una sorta di mutazione genetica, che esprime proprio la scoperta dell’arte e della vita. La fisicità dell’attrice entra in simbiosi con le danze e l’utopia di quelle rivelazioni venute da lontano, dando modo a Marianna Fontana di mostrare, giovane e ancora all’inizio di una carriera, straordinari mezzi espressivi e interpretativi, senza mai cadere nelle debolezze facili del costume“.
Marianna Fontana a 16 anni ha vinto una borsa di studio per la Scuola Cinematografica “La Ribalta” di Napoli, dove vive e frequenta il Conservatorio di musica. Già finalista al Premio Virginia Reiter nel 2018, ha ricoperto il ruolo di Daisy nel film “Indivisibili” del 2016 di Edoardo De Angelis, mentre sua sorella gemella Angela era Viola. Le due sorelle sono state entrambe candidate al David di Donatello e al Globo d’oro come miglior attrice, nel 2017. Sempre per “Indivisibili” hanno vinto il Premio Guglielmo Biraghi e il David di Donatello per la migliore canzone originale. Il film Indivisibili nel 2016 è approdato alle “Giornate degli Autori”, della 73a Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, quindi al Toronto International Film Festival 2016, nella sezione “Contemporary World Cinema” e al BFI London Film Festival 2016. Nel film “Capri-Revolution” del 2018, diretto e co-sceneggiato da Mario Martone e presentato in concorso alla 75a Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia (2018), ha ricoperto il ruolo da protagonista interpretando Lucia.
Quest’anno è nel cast della serie tv in 10 puntate di “Romulus”, nel ruolo di Ilia. Per il teatro è struggente protagonista femminile de “La cupa” di Mimmo Borrelli nella stagione 2019/20, che è andato in scena con rinnovato successo al San Ferdinando di Napoli per sette sere fino all’interruzione per lockdown, con tournée saltata (in cui era compreso il Teatro India di Roma). Lo spettacolo sarà riprodotto dallo stabile di Napoli nel 2021/22.
Giuseppe Bertolucci, figlio del poeta Attilio, mosse i primi passi nel mondo del cinema facendo da aiuto al fratello maggiore Bernardo. Nel 1975, insieme a quest’ultimo e a Franco Arcalli, scrisse la sceneggiatura di “Novecento”. Nello stesso anno scrisse il monologo teatrale “Cioni Mario di Gaspare fu Giulia” per Roberto Benigni, suo grande amico, da cui fu tratto il film del 1977 “Berlinguer ti voglio bene”. Lavorò, tra le altre, alle sceneggiature di “La luna” di Bernardo Bertolucci, “Tu mi turbi” di Benigni e “Non ci resta che piangere” di Benigni e Massimo Troisi, oltre a essere un apprezzato regista di numerosi spettacoli teatrali come, da ricordare, l’ultimo, “Anna Karenina. Prove aperte di infelicità” con Sonia Bergamasco. Per molti anni presidente della Cineteca di Bologna, si è spento nel 2012 all’età di 65 anni.
Il Premio Giuseppe Bertolucci, che coinvolge anche il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma attraverso la realizzazione di video tributo a Virginia Reiter e Giuseppe Bertolucci ed è realizzato dall’Associazione di Promozione Sociale Virginia Reiter di Modena in collaborazione con il Teatro di Roma. Enti promotori e patrocinanti dell’iniziativa sono stati il Comune di Roma e la Regione Lazio, BPER Banca, Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, il MIBACT – Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, ERT – Emilia Romagna Teatro Fondazione e Amici dei Teatri modenesi, oltre al Comune e alla Provincia di Modena, la Regione Emilia Romagna e laFranco Cosimo Panini Editore.Anche quest’anno il manifesto del Festival è stato realizzato dal giovane creativo dello IED Andrea Marchi.