La blefarite è un’infiammazione delle palpebre, che può manifestarsi in forma transitoria o cronica. In alcuni casi infatti il disturbo tende a scomparire in un intervallo di tempo che va dai 15 ai 30 giorni; ci sono però forme di blefarite la cui presenza è costante nel tempo, cosa che può ovviamente portare anche a complicazioni di una certa importanza. Visto che si tratta di una vera e propria patologia, chi nota infiammazioni a carico delle palpebre ha la necessità di rivolgersi al proprio medico di famiglia; in questo modo avrà la possibilità di ottenere consigli sugli eventuali esami diagnostici da effettuare, o anche sulle terapie disponibili.
Di cosa si tratta
Prima di trattare i sintomi, le cause e le possibili terapie cui sottoporsi è importante chiarire cos’è la blefarite. Come abbiamo detto, si tratta di un’infiammazione delle palpebre; il disturbo si può però manifestare in due modalità assai differenti tra di loro: la blefarite anteriore e quella posteriore. Nel primo caso è il bordo esterno della palpebra ad essere interessato dall’infezione, in modo più o meno esteso e grave; nel secondo caso invece la blefarite colpisce le ghiandole che si trovano all’interno della palpebra, in una zona a diretto contatto con l’occhio. Ci sono soggetti che soffrono di una sola delle due forme di blefarite; altri invece manifestano contemporaneamente la blefarite anteriore e quella posteriore, su uno o su entrambi gli occhi.
I sintomi
I sintomi della blefarite sono molto vari, partendo dal presupposto che si tratta comunque di un’infiammazione. Il calore nella zona delle palpebre, soprattutto sul boro, così come bruciore, fastidio o anche un leggero prurito, sono tra i sintomi più classici, presenti anche nelle blefariti che tendono a risolversi autonomamente. Se il disturbo continua nel tempo si possono creare anche gonfiori, piccole crosticine dovute a vere e proprie lesioni della palpebra, difficoltà a mantenere gli occhi aperti in zone con luminosità intensa. Spesso la blefarite mostra i medesimi sintomi della congiuntivite, con la classica sensazione di avere della sottile sabbia all’interno dell’occhio. Si può presentare anche offuscamento della vista e difficoltà visive di vario genere; in alcuni casi la secrezione lacrimale diviene giallastra, soprattutto nel caso di blefariti correlate a infezioni batteriche o virali.
Le cause
Le cause che possono portare a soffrire di blefarite sono varie. In alcuni casi l’infiammazione è correlata alla congiuntivite di origine allergica; ci sono soggetti che soffrono di blefarite causata dalla dermatite seborroica o all’acne rosacea. Si tratta di affezione della pelle, che portano a numerose complicazioni in varie parti del viso e del corpo. Come abbiamo prima accennato, in alcuni casi l’infiammazione è correlata a una precisa infezione batterica; tale situazione può causare anche la presenza di piccole cisti, date dal rigonfiamento delle ghiandole che si trovano all’interno delle palpebre.
La cura
Questo tipo di infiammazione si cura mantenendo pulite le palpebre, rimuovendo eventuali residui oleosi della pelle, o anche i minuscoli acari della pelle, che spesso vivono sulle palpebre o sulle sopracciglia. L’igiene delle palpebre si effettua con impacchi tiepidi, o anche utilizzando apposite soluzioni detergenti, o ancora un batuffolo di cotone pulito e asciutto.