Decreto Ristori Quater: Polizia Peniteziaria?
Polizia Penitenziaria: nessun fondo nel Decreto Ristori quater, Cirielli chiede interventi urgenti
“E’ inaccettabile che nei 62 milioni di euro del Decreto Ristori quater le forze di polizia, non sia stato previsto nemmeno un euro per gli agenti penitenziari che ogni giorno, nonostante la grave riduzione del personale derivante dai tagli statali e ora anche dalla diffusione del Covid nelle carceri, svolgono il loro lavoro con abnegazione ed enormi sacrifici”, ha spiegato il deputato di Fratelli d’Italia Edmondo Cirielli dopo la pubblicazione del testo definitivo del Decreto Ristori quater nella Gazzetta Ufficiale n. 157 del 30 novembre 2020.
Decreto Ristori Quater: Polizia Penitenziaria dimenticata
Dei 62 milioni di euro stanziati nel decreto, infatti, resta ancora esclusa la Polizia Penitenziaria che da anni soffre la notevole carenza degli organici e le difficili condizioni lavorative createsi all’interno degli istituti penitenziari.
“La mancata attenzione della maggioranza giallorossa è l’ennesima dimostrazione che il ministro della giustizia Alfondo Bonafede non conta nulla all’interno del Consiglio dei Ministri, spiega ancora Cirielli”. “Bonafede ponga subito rimedio a questo errore ed ascolti una buona volta le richieste che giungono dalle sigle sindacali del Corpo, che da tempo reclamano un incremento di organico, dispositivi e procedure di protezione individuale all’avanguardia”, conclude.
Decreto Ristori Quater: la riflessione degli aspiranti agenti
E non mancano i commenti da parte degli aspiranti agenti che attendono da mesi lo scorrimento della graduatoria dell’ultimo concorso per l’arruolamento di 754 allievi di Polizia Penitenziaria, delusi dalla totale assenza del ministro.
“Vista la situazione sempre più drammatica nelle carceri, noi siamo pronti a sopperire l’organico penitenziario. Assunzioni imminenti a costo zero”, si legge dai commenti. “Senza contare che c’è un concorso bloccato (754) da quasi due anni. Uno ridicolo scorrimento di graduatoria approvato giusto per lavarsi la coscienza e nessuna notizia sull’imminente partenza”, scrive un’altra candidata. Un altro commento, invece, esprime il malcontento per il duro lavoro svolto dagli agenti di Polizia Penitenziaria: “Un concorso bandito a febbraio 2019 ancora non consluso. Pensionamenti annuali non coperti e un ministro assente come se il Corpo che dovrebbe rappresentare, non fosse il suo. Pensa a tutto tranne al malessere dei suoi agenti, costretti a lavorare più di otto ore perché non vi sono le risorse per effettuare i cambi di servizio”, concludono.
E’ quanto espresso da alcuni candidati dell’ultimo concorso, i quali attendono ancora nuove assunzioni mediante scorrimento della loro graduatoria, al fine di terminare il “calvario” delle carceri italiane.
A tal proposito, è intervenuto anche il sindacato Sinappe, appellandosi ancora una volta al Governo e chiedendo l’immissione di fondi da destinare alle nuove assunzioni e all’introduzione dei dispositivi di protezione nel nuovo Decreto Ristori quater, anche a margine della conversione in legge.
Ferlita Domenico