Il tronchetto di Natale, la storia del dolce piemontese

Il tronchetto di Natale è un dolce piemontese. Di origine molto antica, il tronchetto di Natale riprende l’usanza di far bruciare un grosso ceppo proprio durante le feste.
Il tronchetto di Natale, un dolce antico
In Piemonte è tradizione gustarlo durante tutte le festività natalizie perché considerato beneaugurante. E’ un dolce elaborato a base di pandispagna, rum, cacao e panna. Altre ricette prevedono le castagne, i frutti di bosco e la ricotta.
Decorato con il cioccolato assume una forma simile a quella di un piccolo tronco.
Il suo nome rievoca, chiaramente, un’antica consuetudine diffusa in tutta Europa. La notte di Natale ogni famiglia metteva ad ardere un grosso ceppo che avrebbe portato fortuna e ricchezza. Inoltre, il fuoco aveva altri significati simbolici come quello di illuminare il cammino della sacra famiglia o di scaldare i vestitini di Gesù Bambino.
L’abitudine del ceppo assume caratteristiche differenti secondo la zona alla quale ci si riferisce. In alcuni centri, perché il nuovo anno sia prospero il ceppo deve durare fino al 6 gennaio.
Il tronchetto di Natale potrebbe essere giunto fino al Piemonte dalla Francia. Qui, durante le feste non può mancare un dolce a forma di tronchetto, riccamente decorato. E’ il buche de Noel.
La leggenda dello zabaione
In Piemonte, a Natale, è consuetudine gustare il panettone, o il pandoro, accompagnandolo con lo zabaione.
Lo zabaione è una preparazione di origine molto antica che, oltre ad essere servita come bevanda, può essere usata nei dolci.
Secondo alcune fonti, la sua nascita risalirebbe a circa seicento anni fa in Piemonte.
Nel XVI secolo a Torino il frate Pasquale Bayon era solito suggerire la preparazione di una crema dolce dal potere ricostituente.
Il nome del francescano, nel linguaggio comune, sarebbe diventato sanbayon e, successivamente, zabaione. Pasquale Bayon è poi diventato il santo patrono dei cuochi e dei pasticceri.
Invece, un’altra storia racconta che a Reggio Emilia fosse di stanza una brigata di soldati capitanati da Giovanni Baglioni, noto come Zuan Bajoun. Per arricchire il rancio, un giorno il capitano chiese ai suoi uomini di andare alla ricerca di cibo. Al loro rientro portavano pochi ingredienti: vino, zucchero ed uova. Si pensò così di lavorarli insieme fino a creare un composto goloso. La crema, in onore del militare, si chiamò Zuan Bajoun. Col tempo la parola si sarebbe trasformata in zabaione.
RIASSUNTO
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Dolce https://mediterranews.org/2020/12/i-dolci-di-natale-la-leggenda-della-bisciola/
Torino