Comunicati Stampa

Flash mob giudici di pace, solidarietà dal COA Roma

I giudici di pace protestano davanti alla Cassazione con un flash mob che vuole esprimere “solidarietà e vicinanza” ai colleghi di Monza e alle giudici onorarie di Palermo in sciopero della fame. Una protesta alla quale idealmente si associa il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma, che già nello scorse settimane – con delibera del 26 novembre – aveva segnalato la grave situazione dell’Ufficio del Giudice di Pace della Capitale ed espresso solidarietà ai magistrati onorari.

 La magistratura onoraria, si legge in una nota degli organizzatori del flash mob, “vive da anni una situazione di ‘caporalato di Stato’, priva di ogni diritto assistenziale e previdenziale, senza le garanzie di base garantite dalla Costituzione ad ogni lavoratore: questa categoria che, ‘in nome del popolo Italiano’, smaltisce oltre il 60% del contenzioso con competenza in materia civile, penale e nel delicato settore dell’immigrazione clandestina, è stata privata da tutti i governi che si sono succeduti negli ultimi decenni da ogni tutela”.  “La situazione è grave e da lunghissimo tempo occorre intervenire – il commento del Presidente del COA Roma, Antonino Galletti – e gli avvocati, primi difensori dei diritti e delle libertà dei cittadini, non possono restare sordi, proprio perché quei diritti sono negati in maniera tanto eclatante”. A riprova della bontà delle tesi dei giudici di pace infatti esistono le direttive dell’Unione e perfino la giurisprudenza della Corte di Giustizia europea che recentemente, con sentenza del 16 luglio scorso, ha equiparato le toghe onorarie “per retribuzione e trattamento ai magistrati ordinari”, ponendo l’Italia nella necessità di dover evitare una procedura d’infrazione a spese dei cittadini italiani.

“Un rischio di fronte al quale tutti i Governi negli ultimi anni sono rimasti sordi – conclude Galletti – speriamo dunque che una voce in più nel coro delle proteste, quella dell’Avvocatura Romana, sia sufficiente a indurre l’esecutivo a rispettare i diritti dei giudici onorari, peraltro indispensabili al funzionamento della Giustizia: solo a magistrati onorari motivati e dunque più preparati ed efficienti può corrispondere quel servizio di qualità di cui il sistema ha bisogno”.

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