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La leggenda del pettirosso, l’uccellino portafortuna

La leggenda del pettirosso è ambientata a Natale. Da sempre considerato beneaugurante, il pettirosso è un simbolo dell’inverno.

La leggenda del pettirosso

La leggenda racconta che la sacra famiglia avesse trovato riparo in una grotta. Al suo interno c’era anche un uccellino di colore marrone.  Per scaldare l’umile riparo era stato acceso un fuoco. Durante la notte del 24 dicembre il freddo si fa molto intenso ed il fuocherello è quasi spento. Il piccolo uccello allora cerca una soluzione. Si avvicina alle fiamme ed inizia a sbattere le ali velocemente per tutta la notte. Il mattino dopo il suo piumaggio era cambiato. In mezzo al petto aveva una bellissima macchia di colore rosso. Era la ricompensa per aver alimentato il fuoco che doveva scaldare Gesù Bambino.

Il nuovo colore del piumaggio simboleggiava il coraggio di un piccolo ma tenace uccellino che, da allora, si chiamò pettirosso.

Invece, un’altra storia racconta che un uccellino stesse volando sul Golgota quando vide Gesù sulla croce. Si avvicinò e turbato dalla sofferenza dell’uomo penso ad aiutarlo. Con il suo becco si mise a togliere le spine che laceravano le tempie di Gesù e alcune gocce di sangue gli macchiarono le piume.

La macchia rossa era il premio concesso da Dio al gentile uccellino. Da quel giorno tutti gli uccelli della sua specie diventarono dei pettirossi.

Il pettirosso fra credenze ed arte

Il pettirosso è da sempre considerato un portafortuna. Poterlo osservare o sentire il suo canto è, in molte culture, associato ad un evento lieto.

Nella tradizione contadina indica l’arrivo dell’inverno e, nello specifico, della neve. In alcuni casi, i pettirossi sono visti come simboli che riportano all’aldilà.

Oltre al loro particolare piumaggio, questi uccellini, si contraddistinguono per il loro canto che ha incantato anche il compositore polacco Frederic Chopin. A dispetto del loro piacevole aspetto, si tratta di uccellini dal comportamento particolarmente combattivo e guerriero.

Il Erithacus rubecul, è questo il suo nome scientifico, è purtroppo ancora oggi una delle vittime preferite dai bracconieri. Ecco perché la sua popolazione è in continua diminuzione.

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