Editoriali

IL MAROCCO ALLEATO NATURALE E STRATEGICO PER L’EUROPA

Dal 1968 il primo giorno dell’anno è ricordato dai cattolici come ”
giornata della Pace”. Questo appuntamento permette di allargare il
nostro sguardo al Mediterraneo. Questo mare che unisce popoli, lingue e
culture da millenni. Eppure troppo spesso il Mediterraneo è teatro di
scontri .
Credo che l’ anno appena passato ha dimostrato tante opportunità di
pace e dialogo. Per questo che sarebbe importante ricordare come
l’Europa ed i paesi del Mediterraneo potrebbero essere spazio di pace.
In questo ideale progetto di pensare l’anno appena iniziato all’insegna
della pace, del dialogo e della tolleranza centrale è il rapporto tra le
diversi parti del mediterraneo.
Il futuro dell’Europa passa necessariamente dal Mediterraneo e dalla
stabilità di questo spazio. Per questo non possiamo, come europei,
permettere che permangano zone grigie ed instabili.
E’ necessario che la Libia ritrovi la sua unità e la sua stabilità
politica , non solo e soltanto per il bene dei libici (che è primario)
ma per tutti.
Una Libia stabile potrebbe essere un inizio per avviare quel progetto
di maggior integrazione del magreb una delle regioni potenzialmente ed
economicamente forte ma per ragioni dovute ad una visione antiquata
della politica estera non riesce a trovare la giusta unità.
Altra area di forte tensione è rappresentante dal Mali e dall’africa
subsahariana colpita dal flagello del terrorismo internazionale. A
questo si aggiungono le tensioni in Medio oriente non solo con il sempre
intricato problema israelo/palestinese ma , più in generale di tutta
l’area che risente pesantemente delle ormai anti storiche e per certi
versi problematiche questioni originate più di un secolo fa dagli
accordi  Sykes-Picot che ancora prestamente influiscono sulla assetto
delle nazioni ivi presenti.
Tutta questa premessa per rispondere alle domande : la pace e il
dialogo possono essere le basi sul quale impostare la politica estera
nel Mediterraneo? E quali Nazioni possono essere un fattore di sicurezza
per il Mediterraneo e per l’Europa ?. Entrambe le domande hanno, per
quanto mi riguarda la risposta positiva.
Nell’anno appena iniziato l’Europa non può più essere uno spettatore
passivo della situazione in Africa ed in Medio Oriente questo per le
responsabilità storiche che essa ha nelle due regioni e per provare
finalmente che esiste una politica estera europea. Con queste due
ulteriori considerazioni ne discende che l’Europa se intende contare in
queste due aree deve fare conto su di un alleato che strategicamente
possa garantire una buona politica africana, una autorevolezza nel medio
oriente e allo stesso tempo non essere direttamente interessato a
questioni territoriali o essere “parte in causa ” per ragioni
geografiche.
Questo alleato , l’Europa lo ha , si tratta del Regno del Marocco.
Nazione che nel corso del 2020 ha consolidato il proprio ruolo di
protagonista nel processo di pace della Libia , svolgendo , nel quadro
delle Nazioni Unite, il ruolo di facilitatore del processo di pace senza
intervenire nel dettare l’agenda dei lavori tra le due fazioni in campo
ma semplicemente facilitando il dialogo tra le parti .
Nel continente africano, il Regno sotto la guida sapiente di Sua Maestà
Mohammed VI, ha assunto una politica di approccio ai problemi in modo
pragmatico , senza acuire le tensione ma anzi offrendosi spesso come
luogo di condivisione di buone pratiche come ha dimostrato la gestione
della pandemia da covid 19.
La svolta ecologica del Marocco dettata anche alla necessità di
rendersi autonomo dal punto di vista energetico potrebbe essere un
esempio di “transizione verde” dell’intero continente africano
permettendo a molte nazioni di non essere più vincolate dai combustibili
fossili premettendo, inoltre di far fronte alla “fame di energia” che la
crescita economica e demografica comporta.
Sul fronte medio orientale il Marocco , svolge tramite la figura di Sua
Maestà un ruolo importante. Non è una Nazione che territorialmente possa
chiedere o rivendicare nulla. Ma , come dicevo , essendo Sua Maestà a
capo del Comitato per la difesa dei luoghi Santi, può svolgere una
funzione di convinzione dolce che permetta una pace giusta per tutte le
parti in causa.
Quindi l’Europa se vuole essere protagonista nel mediterraneo deve fare
una scelta di campo chiara e indiscutibile.

Abbondare la logica della guerra fredda che ha fatto male alla stessa europa ma che ha prodotto danni anche in Africa ed aprirsi al nuovo secolo .
Deve estendere e sviluppare lo status già da anni riconosciuto al
Marocco di Paese associato e con un gesto storico, pari per importanza a
quello degli Stati Uniti, riconoscere la legittimità della sovranità
Marocco sulle sue  provincie meridionali. Dovrebbe aprire un proprio
ufficio di rappresentanza in questa regione spingendosi ad attuare una
vera e propria area di libero scambio tra UE e Marocco , un area che
metta in comune sicurezza, difesa, lotta all’immigrazione illegale e
permetta alle persone regolari la libera circolazione.
Può sembrare un sogno il solo modo di aiutare l’africa lo si fa
attraverso l’africa e attraverso la scelta di alleati fedeli in un
continente considerato da tutti come il futuro del mondo.

Marco Baratto

Forum Lombardia Marocco

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Marco Baratto

Nato a Milano , Laureato in Legge. Si interessa di storia dei rapporti tra l'Europa e il Mediterraneo.

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