Cerimonia commemorativa di Giovanni PALATUCCI
Nella mattinata di ieri 16.02.2021, in Abbasanta (OR), si è tenuta una cerimonia commemorativa di Giovanni Palatucci, ex Questore di Fiume, morto all’età di 36 anni nel campo di concentramento di Dachau il 10 febbraio 1945.
Per l’occasione sono state poste a dimora tre piante di alloro, albero dalle foglie sempre verdi, sinonimo di gloria e sapienza, unitamente ad una targa, entrambe donate dal comune di Abbasanta, che ricorda le gesta dell’ex Questore, “Servo di Dio” per la Chiesa e “Giusto tra le nazioni” per Israele, per aver salvato migliaia di ebrei dal genocidio nazista.
La cerimonia commemorativa, analoga ad altre svoltesi in tutta Italia, si è tenuta in presenza del Questore di Oristano, del Prefetto, del Sindaco di Abbasanta e dei Comandanti delle Forze di Polizia, nel rispetto delle misure di contenimento dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.
Giovanni Palatucci, nato a Montella nel 1909, lavorò come responsabile dell’Ufficio stranieri dal 1937, anno del suo arrivo a Fiume. Durante la sua permanenza a Fiume come funzionario di pubblica sicurezza si adoperò per salvare centinaia di ebrei dalle persecuzioni razziali, alcuni inviandoli in un centro di internamento a Campagna, in provincia di Salerno, dove uno zio vescovo, Giuseppe Maria Palatucci, li avrebbe poi assistiti.
A lui è anche attribuita la distruzione di moltissimi fascicoli di cittadini di religione ebraica e la fornitura di documenti falsi, al fine di sottrarli alla deportazione.
Dopo l’8 settembre del 1943 rimase da solo in Questura a Fiume e, un anno dopo, fu arrestato dalla Gestapo, processato e condannato a morte. La pena, tuttavia, fu commutata in prigionia a vita. Successivamente fu rinchiuso nel campo di concentramento di Dachau, dove morì.
Nel corso della cerimonia il Questore Giusy Stellino ha ringraziato il sindaco e tutta l’amministrazione comunale di Abbasanta per la collaborazione e per il dono della pianta e della targa, spiegando l’importanza dell’iniziativa e il suo significato “Nonostante le avversità che si possono incontrare nella vita, ci sono dei valori e degli ideali che devono sempre guidarci e ispirarci, l’esempio di Giovanni Palatucci dimostra che è sempre possibile scegliere tra il proprio bene e quello della collettività.
Il ricordo di questo giovane poliziotto deve essere da esempio sia per le nuove generazioni, chiamate a costruire il futuro del Paese rispettando le leggi, anche non scritte, sia per tutti quelli che sono appena entrati a far parte della grande famiglia della Polizia di Stato, che devono sempre tener presente che il compito precipuo di noi poliziotti, la nostra ragione di esistere, è servire.
Anche la scelta di Abbasanta non è un caso, infatti, proprio qui si trova uno dei più importanti istituti di istruzione, il C.A.I.P., che, dallo scorso anno, oltre alla formazione del servizio scorte, si occupa anche di quella degli Ispettori e degli Agenti della Polizia di Stato.
La piantumazione dell’albero ad Abbasanta, quindi, vuole essere sinonimo di formazione all’insegna della memoria e del ricordo di chi ha dato la propria vita per gli altri, espletando il proprio servizio con coraggio e in modo esemplare”.
Al termine della cerimonia il Cappellano della Questura, don Francesco Murana, ha benedetto la pianta e la targa del “Servo di Dio”, per la quale la Chiesa ha anche avviato il percorso di beatificazione.