Comunicati Stampa

Vertenza WindTre, soddisfazione della Uilcom Sardegna per il reintegro dei 258 lavoratori

Ortega: “Adesso inizia il vero confronto per far sì che questi lavoratori abbiano la giusta dignità all’interno dell’azienda. La battaglia non è finita per i 44 ancora in attesa di giudizio nella sede di Cagliari”

“Dopo quattro anni dall’inizio della vertenza WindTre per i lavoratori è arrivata finalmente la parole fine”. Lo annuncia il Segretario Regionale Generale della Uilcom Sardegna, Tonino Ortega, esprimendo soddisfazione per l’accordo firmato ieri da Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil nazionali e territoriali che prevede il reintegro a tutti gli effetti di 258 lavoratori, di cui 145 della sede di Cagliari, dal 1° giugno.

“Da subito denunciammo i rischi che la decisione scellerata di esternalizzare il customer avrebbe provocato con evidenti ricadute sociali sui lavoratori – spiega Ortega -. All’epoca della cessione la sede di Cagliari contava più di 500 dipendenti oltre la metà dei quali, forse anche per paura del futuro, decisero di accettare un incentivo economico per fuoriuscire. Di quelli rimasti, poco più di 200 decisero di fare causa, 158 sul foro di Milano e un’altra cinquantina nel foro di Cagliari. Si aprì una vertenza sindacale importante con scioperi e manifestazioni che purtroppo non furono sufficienti a scongiurare questa operazione. Oggi, al termine di una battaglia giudiziaria che ha visto i lavoratori vincere nei due gradi di giudizio, è stato finalmente firmato l’accordo la decisione di WindTre che dà ragione ai lavoratori che con forza si sono opposti a quest’ingiustizia, – spiega il segretario regionale della Uilcom Sardegna – ma la battaglia non è finita per i 44 lavoratori ancora in attesa di giudizio nella sede di Cagliari e per i quali ci batteremo al fine di trovare una soluzione definitiva in linea con la sentenza che sancisce l’illegittimità e la nullità di quella cessione di ramo d’azienda. Adesso inizia il vero confronto con WindTre per far sì che questi lavoratori abbiano la giusta dignità all’interno dell’azienda, perché non permetteremo che i lavoratori reintegrati siano considerati come una ruota di scorta”.

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