Francia: fermati uomini e donne degli anni di Piombo
Arrestati in Francia questa mattina volti noti degli Anni di Piombo italiani. Nomi e volti che ci fanno fare un tuffo nel passato. Ma come ha dichiarato Manuel Macron, non è la fine della Dottrina Mitterand, si tratta solo della sua giusta applicazione infatti nonostante il rifugio politico fosse dalla Francia ritenuto una priorità il noto testo di legge a firma Mitterand specifica che nessuno con pendenze penali dovuti a fatti di sangue poteva essere protetto. Le richieste sono state fatte dall’Italia già da qualche anno. Ma non è detto che tutti i fermi di stamane possano diventare estradizioni.
Arrestati membri Brigate rosse, NACT, Lotta Continua in Francia
La mattina del 28 aprile in Francia è rettata. Da giorni si attenteva questo momento. Ad oggi ci sono ancora 3 ricercati. Ben 10 prò sono stati arrestati.
- Marina Petrella,
- Giovanni Alimonti,
- Enzo Calvitti,
- Roberta Cappelli,
- Giorgio Pietrostefani,
- Sergio Tornaghi,
- Narciso Manenti.
In fuga: Raffaele Ventura, Maurizio Di Marzio e Luigi Bergamin.
Francia: la richiesta è italiana
Lo riporta Le Monde, a richiedere l’arresto sono state le autorità italiane. L’Italia avrebbe chiesto l’estradizione di 200 persone, ma “un importante lavoro preparatorio bilaterale (…) ha portato alla conservazione dei reati più gravi” e le “10 richieste trasmesse alla Corte d’Appello di Parigi rientrano strettamente nel quadro della “dottrina Mitterand”, trattandosi di crimini di sangue ” . Così ha sottolineato in diverse note stampa la Francia. E’ storia nota. Nel 1985 Francois Mitterand aveva preso un accordo verbale per non estratare attivisti italiani di estrema sinistra rifugiati in Francia, l’accordo però come già detto, non prevedeva chi veniva condannato per crimini di sangue. La richiesta è italiana lo ribadisce diverse volte la presidenza francese in tutti i suoi comunicati. “Il presidente ha voluto risolvere la questione, come l’Italia chiedeva da anni”, sottolinea l’Eliseo. “La Francia, colpita dal terrorismo, comprende l’assoluta necessità di giustizia per le vittime. È anche, attraverso questa trasmissione, parte della pressante esigenza di costruire un’Europa della giustizia, in cui la fiducia reciproca deve essere al centro ” , conclude la Presidenza. Gli ex attivisti italiani ora entro 48 ore si presenteranno dinnanzi al Procuratore Generale della Corte d’Appello di Parigi. Solo dopo partirà il percorso per l’estradizione.
Giorgio Pietrostefani: l’uomo di Lotta Continua
Tra gli arrestati il nome più noto è quello di Giorgio Pietrostefani. Nato nel 1943 da oltre 40 anni vive in Francia. Insieme a Adriano Sofri è stato uno dei fondatori di Lotta Continua. Su Pietrostefani pende una condanna di 22 anni di carcere come mandante morale dell’omicidio Calabresi. Pietrostefani si è sempre dichiarato innocente. Ha scontato 2 anni di pena. La sua estradizione è stata respinta diverse volte.
7 terroristi chi sono
I dati riportati sotto sono stati tratti da diverse fonti in rete tra cui la Rai.
- Giovanni Alimonti, romano classe 1955, militante delle Brigate Rosse dovrebbe espiare 11 anni, 6 mesi e 9 giorni di reclusione e 4 anni di libertà vigilata per banda armata, associazione con finalità di terrorismo, concorso in violenza privata aggravata, concorso in falso in atti pubblici e altri reati. Risulterebbe condannato figura anche il tentato omicidio del vice dirigente della Digos di Roma, Nicola Simone (gennaio 1982).
- Enzo Calvitti molisano del 1955, dovrebbe scontare 18 anni, 7 mesi e 25 giorni e 4 anni di libertà vigilata per i reati di associazione sovversiva, banda armata, associazione con finalità di terrorismo, ricettazione di armi.
- Roberta Cappelli nata a Roma, il 5 ottobre del 1955, avrebbe una condanna all’ergastolo con l’isolamento diurno di un anno per associazione con finalità di terrorismo, concorso in rapina aggravata, concorso in omicidio aggravato, attentato all’incolumità e altro. Dovrebbe essere la responsabile degli omicidi del generale dei carabinieri Paolo Galvaligi (31 dicembre 1980), dell’agente di polizia Michele Granato (9 novembre 1979), del vice questore Sebastiano Vinci (19 giugno 1981) e del ferimento del segretario della sezione Dc di San Basilio a Roma Domenico Gallucci (17 maggio 1980) e del vicequestore Nicola Simon.
- Narciso Manenti, lombardo, classe 1957, membro dei “Nuclei armati contropotere territoriale”, ha una condanna all’ergastolo per l’omicidio aggravato dell’appuntato dei carabinieri Giuseppe Gurrieri, assassinato a Bergamo il 13 marzo 1979. Sarebbe stato uno dei membri della banda armata Nuclei Armati Contropotere Territoriale.
- Marina Petrella romana, classe 1954, Br, deve scontare l’ergastolo con isolamento diurno di sei mesi per omicidio. Sarebbe stata condannata per l’omicidio del generale Galvaligi, il sequestro del giudice Giovanni D’Urso (12 dicembre 198), l’attentato al vice questore Simone e il sequestro dell’assessore regionale della Dc Ciro Cirillo (27 aprile 1981 a Torre Annunziata) con l’uccisione dei due agenti della scorta.
- Sergio Tornaghi, milanese, 1958, Br, deve scontare diversi anni per banda armata e terroristmo, Sarebbe il responsabile dell’omicidio del direttore generale della “Marelli” di Sesto San Giovanni.