Editoriali

“Marocco Verde” una grande opportunità per l’Italia

” L’agricoltura solidale riceve un’attenzione particolare nel Piano per
il Marocco verde attraverso l’attuazione dei progetti del secondo
pilastro. I progetti del secondo pilastro sono progetti tecnicamente
fattibili, economicamente sostenibili e socialmente appropriati con
sostegno locale per gli agricoltori nelle aree fragili (montagne, oasi,
pianure e altopiani semi-aridi). Per questo, l’approccio adottato si
basa sull’intervento diretto dello Stato in un quadro di partenariato
con i beneficiari e si basa su una modalità di governo efficace basata
su un manuale di procedure e un manuale Questo approccio ha consentito
un riequilibrio dei sistemi di produzione tra grandi e piccole aziende
con un’ottica in particolare di aumentare e stabilizzare i redditi dei
piccoli produttori. Nel 2020 sono stati avviati 989 progetti (89%
dell’obiettivo 2020) a beneficio di 730.000 beneficiari (94%
dell’obiettivo 2020). Il budget stanziato fino ad oggi dallo Stato per
questi progetti ha raggiunto i 14,5 miliardi di Dirham. I principali
risultati sono stati i seguenti: La piantagione di 438.455 ha (olivo,
mandorlo, cactus, fico…); L’installazione di 450 unità di recupero
(triturazione, frantumazione, essiccazione, ecc.); Lo sviluppo
idro-agricolo di 83.960 ha; Lo sviluppo pastorale di 39.185 Ha; La
distribuzione di 29.633 teste di animali e 96.002 alveari; La creazione
di 903 punti d’acqua per l’abbeveraggio del bestiame; Lo sviluppo di
545
km di piste. Si segnala che dalla valutazione effettuata nel 2018 è
emerso che i progetti del secondo pilastro hanno contribuito alla
creazione di 66,8 milioni di JT di cui 31,9 MJT durante la fase di
investimento e 34,9 MJT durante la fase operativa. Il fatturato
cumulativo nel 2010-2018 dalle unità di produzione e recupero di piante
e animali è dell’ordine di 12,6 miliardi di DH e le piantagioni
effettuate nell’ambito del pilastro II, nonostante la loro giovane età,
avrebbero contribuito al sequestro del carbonio dell’ordine di 1,9
milioni di tonnellate di CO2 eq ( fonte https://www.ada.gov.ma/fr/agriculture-solidaire)

Un progetto ambizioso come quello più in generale in cui l’agricoltura
solidale si inserisce quella del “Marocco Verde” . L’ecologia e la
transizione verso una modello di sviluppo che permetta la crescita
economica e la sostenibilità ambientali sono state al centro di una
lunga politica all’interno del Regno .

L’assenza di idrocarburi e la necessità sta spingendo il Paese verso
una politica di impiego massiccio di una fonte inesauribile come il
sole sia attraverso centrali termo solari si verso l’impiego di sistemi
fotovoltaici.

Il apporto dell’_Africa Regional Integration Index _ del 2020
dall’Unione africana, la Banca africana di sviluppo e la Commissione
economica per l’Africa delle Nazioni Unite, il Marocco è salito in
classifica collocandosi al 1° posto nell’Unione del Maghreb arabo.
Oltre ai piani solare, eolico e idroelettrico da 6.000 MW, ha previsto
programmi per generare bioenergia utilizzando i rifiuti domestici e
soprattutto quelli provenienti dal settore agricolo

Sono questi i settori del futuro. Non solo perché possono affrancare il
Paese dall’importazione di idrocarburi e creare veramente un “Marocco
Verde” ma anche perchè possono essere possibilità di sviluppo di
sinergie con l’Europa .

Non solo la produzione ma anche la formazione può essere il motore di
questi accordi . Penso alla cosi detta “Agricoltura 4.0” con
l’implementazione in campo agricolo dell’intelligenza artificiale ,
all’ingegneria nella ricerca di nuovi materiali per il trasporto
dell’energia e tanto ancora . L’Europa deve guardare al “Marocco Verde

come ad una opportunità e l’Italia, soprattutto le regioni a maggior
vocazione agricola come quelle della pianura padana potrebbero essere
protagoniste della transizione ecologica del Marocco e dell’Italia

Marco Baratto

Incontri Culturali Franco Italiani

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Marco Baratto

Nato a Milano , Laureato in Legge. Si interessa di storia dei rapporti tra l'Europa e il Mediterraneo.

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